William Godwin (1756-1836)

Informazioni di base:

  • Scomparso nel: 1836
  • Data di nascita: 3 Marzo 1756
  • Professione: Filosofo
  • Luogo di nascita: Wisbech
  • Nazione: Gran Bretagna
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    William Godwin
    William Godwin (Wisbech, 3 marzo 1756 – Londra, 7 aprile 1836) è stato un filosofo, scrittore e politico britannico.

    Biografia
    William Godwin naque in una famiglia calvinista, il padre era ministro della chiesa locale e il giovane Godwin frequentò il Presbyterian College di Hoxton. Ma sotto l'influsso della lettura degli autori illuministi, abbandonò la fede e lasciò la carriera ecclesiastica per dedicarsi al giornalismo e alla trattatistica. Si avvicinò all'ala sinistra del partito liberale inglese e, sull'onda dell'emozione suscitata dalla Rivoluzione francese, sentì la necessità di prendere posizione, scrivendo e pubblicando nel 1793 il famoso trattato "An Enquiry Concerning Political Justice and its Influence on General Virtue and Happiness".
    Partecipò attivamente ai dibattiti della "Costitutional Society" e fece parte della congregazione di Richard Price (i dissenzienti del 1794). La sua casa era frequentata da intellettuali e artisti tra cui William Wordsworth, Samuel Taylor Coleridge, Walter Scott. Nel 1797 sposò Mary Wollstonecraft creando scandalo perché lei era già incinta della figlia Mary, e ne adottò la prima figlia, Fanny, nata da una relazione con l'americano Gilbert Imlay. Rimasto vedovo, nel 1801 si risposò con Mary Jane Clairmont, che aveva già due figli, Jane (Claire) e Charles, e da cui ebbe William. Per mantenere la numerosa famiglia intraprese un'attività editoriale in Skinner Street fra ingenti difficoltà finanziarie.
    Le idee politiche di Godwin ebbero un'influenza determinante su alcuni autori contemporanei, come Percy Bysshe Shelley e Lord Byron. In particolare, divenne molto amico di Shelley, ma i loro rapporti divennero difficili dopo che egli si innamorò della figlia sedicenne Mary e scappò con lei.
    Morì il 7 aprile 1836 e venne sepolto accanto a Mary Wollstonecraft nella chiesa di Old St.Pancras a Londra, più tardi (1851) i resti mortali della coppia verranno spostati nel Sagrato di Bournemouth e sepolti a fianco a Mary Shelley.
    Il pensiero
    William Godwin
    Godwin è considerato uno tra i principali pionieri del pensiero anarchico.
    Deluso dalla Rivoluzione Francese e dalla dittatura giacobina, elaborò un ordinamento sociale fondato sul decentramento amministrativo e giudiziario, sulla costruzione di libere comunità indipendenti e sull'abolizione del governo centrale: un mutamento graduale di liberazione della società dallo Stato, fondato sulla maturazione di un'etica insieme individualista e comunitaria.
    La base del suo pensiero è di taglio illuminista: la Ragione è la luce che illumina il cammino umano ed è il faro da seguire. La società può cambiare, sebbene gradualmente, quanto più la mente degli uomini si apre alla ragione.
    L'assunto politico fondamentale è che tutte le forme di potere non si basano sulla ragione ed impongono leggi che non nascono dalla libera volontà dei membri della società: anche la forma migliore di governo (la democrazia) si basa sulla forza dei numeri, e quindi sulla demagogia.
    Godwin contesta la teoria contrattualista di scuola liberale: il patto sottoscritto originariamente tende ad eternizzarsi, facendo sì che le generazioni successive siano costrette ad obbedire alla volontà di quelle che le hanno precedute, e quand'anche i cittadini di oggi fossero chiamati a rinnovare il patto, comunque "patti e promesse non costituiscono il fondamento della morale" e non garantiscono il successo della ragione.
    Godwin critica in modo così radicale il principio d'autorità da contrapporvi l'opposto principio di anarchia: "ciascuno è abbastanza saggio da governarsi da solo" e "nessun criterio soddisfacente può porre un uomo, o un gruppo di uomini, al comando di tutti gli altri".
    Le istituzioni devono soltanto limitare il male, poiché l'uomo non è perfetto: il miglioramento della società, la creazione di una civiltà di liberi e uguali, tuttavia, elimineranno gradualmente le "cause del delitto" rendendo superflue le istituzioni repressive, poiché il carattere dell'uomo non è dato dalla natura ma dalla società.
    Nel frattempo, poiché il completo superamento di ogni Governo può avvenire solo con la maturazione di un'alta coscienza civile, si deve cercare un sistema sociale basato sulla partecipazione popolare.
    Da qui Godwin parte per teorizzare la democrazia diretta, il decentramento ed il federalismo: una ricetta applicabile ad ogni società, poiché il dato unificante e comune a tutti è la ragione; l'amore patrio, pertanto, è ingannevole, perché separa arbitrariamente gli uomini e pone gli interessi degli uni contro gli interessi degli altri.
    Per Godwin Ragione, Giustizia e Felicità coincidono: poiché la ragione è universale ne deriva anche l'universalità della giustizia, la quale a sua volta conduce alla felicità individuale e collettiva.
    Le opere principali
    "Enquiry concerning political justice", (1793), trattato pubblicato in polemica col pensiero di Edmund Burke, è la sua opera più sistematica: l’autore evidenzia come la felicità umana e il benessere della società rappresentino gli unici scopi dell’esistenza; diversamente da Jean-Jacques Rousseau, la cui influenza è fortemente presente, Godwin auspica però una graduale dissoluzione di tutte le forme di governo per arrivare all’anarchia. Al sentimentalismo e alla religiosità di Rousseau, viene contrapposta la ragione. Legge, governo, proprietà, matrimonio e disuguaglianza devono esse progressivamente aboliti.
    "Things as they are or, the avdentures of Caleb Williams", (1794), è un romanzo sui problemi di coscienza di classe, sulla natura del potere e sul suo esercizio da parte di una ristretta classe. Nella vicenda il potere dilagante di un proprietario terriero si stringe attorno all’eroe; questo offre l’occasione a Godwin per attaccare l’idea secondo la quale gli inglesi nascono liberi e per affermare che lo spirito e il carattere di chi governa si insinuano a ogni livello nella società. La consapevolezza da parte di Caleb della propria condizione porta alla critica dell’intera società, in cui l’etica aristocratica copre e giustifica l’oppressione sociale. Le evasioni di prigione, i travestimenti e il vagabondaggio conferiscono all’opera il tono di un romanzo di avventura.
    "On Population", (1820), è un trattato in cui prevede che l'evoluzione tecnologica riuscirà in futuro a creare una società senza più poveri. Malthus confuterà questa tesi in seguito, anche se oggi il pensiero maltusiano subisce molte critiche.
    L'eutanasia dello stato, Milano: "Elèuthera Editrice", 1997. Volume antologico degli scritti di Godwin, a cura di Peter Marshall. Disponibile in versione digitale integrale sotto licenza copyleft.
    Tra le sue ultime opere (tutte di narrativa) si ricordano: "Mandeville" (1817), "Cloudesley" (1830) e "Deloraine" (1833).
    Voci correlate
    Anarchismo
    Anarchia
    Anarchici
    Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/William_Godwin"
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