Vittorio Gassman (1922-2000)
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Vittorio Gassman in Rete:
Biografia:
(estratta da Wikipedia)Vittorio Gassman
Vittorio Gassman - vero nome Gassmann - (Genova, 1 settembre 1922 – Roma, 29 giugno 2000) , soprannominato il Mattatore, è stato un popolare attore e regista italiano di cinema e teatro.
Insieme ad Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Marcello Mastroianni e Nino Manfredi fu una delle colonne portanti della commedia all'italiana degli anni sessanta.
Biografia
Nato a Struppa, allora comune autonomo inglobato dal 1926 nella Grande Genova, figlio dell'ingegnere civile tedesco Heinrich Gassmann (Vittorio in seguito eliminerà la seconda "n" per il nome d'arte) e della pisana Luisa Ambron, "il mattatore" è considerato uno dei migliori attori italiani, ricordato per la sua estrema professionalità, versatilità, e per il suo magnetismo. La sua lunga carriera da attore di fotoromanzi, di teatro e cinema comprende produzioni importanti, così come dozzine di divertissements (che gli diedero una vasta popolarità).
Ancora molto giovane si trasferì a Roma, dove ottenne la Maturità Classica al prestigioso liceo Tasso, e frequentò l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, nella quale studiavano anche altre importanti figure del cinema e del teatro italiano, come Paolo Stoppa, Rina Morelli, Adolfo Celi, Luigi Squarzina, Elio Pandolfi, Rossella Falk, Lea Padovani e, successivamente, Paolo Panelli, Nino Manfredi, Tino Buazzelli, Gianrico Tedeschi, Monica Vitti, Luca Ronconi e molti altri.
In questi anni era anche un ottimo giocatore di pallacanestro, arrivando anche alla nazionale universitaria; l'attività sportiva contribuì a dotarlo di un fisico atletico.
Il suo debutto teatrale avvenne a Milano nel 1943, con Alda Borelli, nella Nemica di Dario Niccodemi, si spostò quindi a Roma, al Teatro Eliseo, unendosi a Tino Carraro ed Ernesto Calindri in un trio che rimase celebre; con loro recitò in diverse opere, dalla commedia borghese al teatro intellettuale sofisticato, senza nessuna difficoltà apparente nel passare da uno stile all'altro.
Del 1945 è il suo debutto cinematografico, in Incontro con Laura, di Carlo Alberto Felice (pellicola andata perduta), a cui segue, nel 1946, Preludio d'amore. L'anno successivo comparve invece in cinque film. Nel 1949 la sua celebre interpretazione in Riso Amaro mostrò la sua versatilità per il cinema e la sua capacità di eccellere sia davanti alla cinepresa sia sul palco.
Fu con la compagnia di Luchino Visconti che Gassman ottenne i successi della maturità, assieme a Stoppa, Rina Morelli e Paola Borboni. Gassman interpretò un vigoroso Kowalski in Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams, quindi recitò con enfasi in Rosalinda di Shakespeare e nell'Oreste di Vittorio Alfieri. Successivamente entrò nel Teatro Nazionale con Tommaso Salvini, Massimo Girotti e Arnoldo Foà, per un Peer Gynt (Ibsen) di successo.
Nel 1952, assieme a Luigi Squarzina, fondò e diresse il Teatro d'Arte Italiano, producendo la prima versione completa dell'Amleto in Italia, oltre a opere rare come il Tieste di Seneca o I Persiani di Eschilo.
Nel 1956, anno chiave della sua carriera, Gassman interpretò un memorabile Otello con il grande attore Salvo Randone, con cui si scambiava nei ruoli del Moro e di Iago. Poco dopo, in un programma televisivo intitolato Il Mattatore, ottenne un inaspettato successo, e il Mattatore divenne ben presto il soprannome che lo avrebbe accompagnato per il resto della vita. Quello stesso anno Gassman fu regista e attore di un film dedicato al teatro: una versione di Kean con cui aveva vinto nel 1955 il premio San Genesio.
Fino a tale periodo Gassman fu riconosciuto esclusivamente come attore drammatico, ma fu Mario Monicelli, nel 1958, ad intuire in lui anche una notevole vis comica, proponendolo per il ruolo dell'ex pugile nel film I soliti ignoti, unanimemente considerato il punto di inizio del genere cosiddetto della "Commedia all'italiana".
Da allora Gassman mise il suo grande talento anche al servizio della commedia, alternando interpretazioni drammatiche, sia teatrali che cinematografiche, ad altre comiche ma non meno memorabili, fra le quali spicca senz'altro la figura del cavaliere spiantato Brancaleone da Norcia nei due film di Monicelli L'armata Brancaleone e Brancaleone alle Crociate.
Vero perfezionista, aveva in odio la dizione imperfetta o le inflessioni dialettali (pur essendo in grado di rendere perfettamente, quando richiesto, la maggior parte dei dialetti italiani). In modo abbastanza coraggioso, accettò la sfida di dirigere l'Adelchi, una delle opere meno note e meno "facili" di Alessandro Manzoni. La tournée di questo spettacolo raccolse mezzo milione di spettatori, attraversando l'Italia con il suo Teatro Popolare Itinerante (una nuova edizione del famoso Carro di Tespi).
Le sue produzioni teatrali comprendono molti dei più famosi autori del XX secolo, oltre a frequenti ritorni ai classici come Shakespeare, Dostoevskij e i Greci. Egli fondò inoltre una scuola di teatro a Firenze, che formò molti dei più talentuosi attori delle generazioni successive.
Per il cinema lavorò all'estero diverse volte, e durante uno dei suoi soggiorni ad Hollywood incontrò e sposò Shelley Winters.
Nonostante i suoi successi cinematografici, Gassman non abbandonò mai il teatro. Nell'ultima parte della sua carriera aggiunse la poesia al suo repertorio, aiutando a far conoscere in Italia dei lavori stranieri.
Gassman l'attore, sposò "solo" attrici: Nora Ricci (dalla quale ebbe la prima figlia Paola, attrice ella stessa e moglie di Ugo Pagliai), Shelley Winters (dalla quale ebbe la seconda figlia Vittoria), Juliette Mayniel, che gli diede Alessandro (anche lui attore), e Diletta D'Andrea da cui nacque Jacopo, regista.
Gassman fu uomo di intense emozioni e di grande onestà intellettuale; i suoi notevoli senso dell'umorismo e autoironia, lo portarono negli anni '90 a prendere parte a un programma televisivo (Avanzi) nel quale, in maniera molto formale e seria, recitava documenti come la bolletta del gas o il menù del ristorante. Queste "letture" vennero eseguite con la stessa abilità professionale che lo rese famoso recitando la Divina Commedia di Dante. Nel 2000 uscì per Luca Sossella editore Antologia personale di Vittorio Gassman, una raccolta delle poesie fra i maggiori poeti italiani dell'Ottocento e del Novecento, realizzato assieme a Luca Sossella e con le voci di Franca Nuti, Roberto Herlitzka, Lina Sastri, Franco Giacobini, Ludovica Modugno, Paila Pavese, Paolo Giuranna, e musicato da Nicola Piovani e Pasquale Filastro (si può ricordare che la prefazione dell'iniziativa editoriale fu scritta da Mario Luzi).
Tomba di Vittorio Gassmann al cimitero del Verano a Roma
In televisione dosò le sue apparizioni nei programmi popolari, tuttavia partecipò alle trasmissioni di Corrado e Pippo Baudo soprattutto, coinvolgendo i conduttori in scenette memorabili. Esilarante fu la sua interpretazione di Nostradamus nella campagna pubblicitaria dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino nel 1997 con il tormentone: «Questo lo ignoro!»
Molto acclamato come attore, Gassman venne talvolta criticato a causa della sua vita privata. I suoi divorzi (che suscitarono scandalo negli anni '50 e '60), il suo iniziale ateismo (in seguito sviluppò una fede molto personale). Inoltre, nelle sue dichiarazioni e interviste, diede spesso commenti originali o poco convenzionali, talvolta con il chiaro intento di disturbare le posizioni culturali moderate; si guadagnò dei nemici nel mondo dell'arte per i suoi franchi giudizi.
Ha avuto una parentesi come doppiatore nel 1994, dando la voce al commovente personaggio di Mufasa nel film Disney Il re leone. Negli ultimi anni della sua vita fu vittima della depressione. Morì per un attacco cardiaco nella sua casa di Roma.
Prosa teatrale
La macchina da scrivere , di Jean Cocteau, con Ernesto Calindri, Antonio Battistella, Vittorio Gassman, Daniela Palmer, Laura Adani, Nora Ricci, regia di Luchino Visconti, prima al Teatro Eliseo di Roma 2 ottobre 1945.
Rebecca , di Daphne du Maurier, con Laura Solari, Vittorio Gassman, Daniela Palmer, Gina Sammarco, Mario Gallina, Filippo Scelzo, Manlio Busoni, Ferruccio Stagni, Ennio Cerlesi, Luigi Squarzina, regia di Guido Salvini, prima al Teatro Quirino di Roma 20 aprile 1946.
Tutti miei figli , di Arthur Miller, con Evi Maltagliati, Vittorio Gassman, Tino Buazzelli, Nino Manfredi, Nora Ricci, Luciano Salce, Renata Seripa, Luigi Squarzina, Maria Marchi, Pietro Carini, regia di Luigi Squarzina, prima al Teatro Quirino di Roma, 6 novembre 1947.
Filmografia
Attore
Jean-Louis Trintignant (a sinistra) e Vittorio Gassman (a destra) nel film Il sorpasso (1962).
Incontro con Laura (1945) regia di Carlo Alberto Felice
Preludio d'amore (1946) regia di Giovanni Paolucci
La figlia del capitano (1947) regia di Mario Camerini
L'ebreo errante (1947) regia di Goffredo Alessandrini
Daniele Cortis (1947) regia di Mario Soldati
Il cavaliere misterioso (1947) regia di Riccardo Freda
Le avventure di Pinocchio (1947) regia di Gianetto Guardone
Riso amaro (1948) regia di Giuseppe De Santis
Una voce nel tuo cuore (1949) regia di Alberto D'Aversa
Il tradimento (1949) regia di Riccardo Freda
Lo sparviero del Nilo (1949) regia di Giacomo Gentilomo
Il lupo della Sila (1949) regia di Duilio Coletti
Ho sognato il paradiso (1949) regia di Giorgio Pastina
I fuorilegge (1949) regia di Aldo Vergano
Il leone di Amalfi (1950) regia di Pietro Francisci
La corona nera (1951) regia di Luis Saslavsky
Anna (1951) regia di Alberto Lattuada
Il sogno di Zorro (1952) regia di Mario Soldati
L'urlo dell'inseguito (1953)
Il muro di vetro (1953)
Sombrero (1953) regia di Norman Foster
Rapsodia (1954)
Mambo (1954) regia di Robert Rossen
La donna più bella del mondo (1955) regia di Robert Z. Leonard
Guerra e pace (1956) regia di King Vidor
Kean (1956) regia di Vittorio Gassman e Francesco Rosi
Giovanni dalle bande nere (1956) regia di Sergio Grieco
Difendo il mio amore (1956) regia di Giulio Macchi
La ragazza del palio (1957) regia di Luigi Zampa
I soliti ignoti (1958) regia di Mario Monicelli
Rufufu (1958)
La tempesta (1958) regia di Alberto Lattuada
Le sorprese dell'amore (1959) regia di Luigi Comencini
Vento di tempesta (1959)
La grande guerra (1959) regia di Mario Monicelli
La cambiale (1959) regia di Camillo Mastrocinque
Audace colpo dei soliti ignoti (1959) regia di Nanni Loy
Il mattatore (1960) regia di Dino Risi
Crimen (1960) regia di Mario Camerini
Il giudizio universale (1961) regia di Vittorio De Sica
Fantasmi a Roma (1961) regia di Antonio Pietrangeli
I briganti italiani (1961) regia di Mario Camerini
Anima nera (1961) regia di Roberto Rossellini
Una vita difficile (1961) regia di Dino Risi
Barabba (1961) regia di Richard Fleischer
Il sorpasso (1962) regia di Dino Risi
La marcia su Roma (1962) regia di Dino Risi
L'amore difficile, episodio "L'avaro" (1962) regia di Luciano Lucignani, Sergio Sollima, Nino Mafredi, Alberto Bonucci
I mostri (1963) regia di Dino Risi
Il successo (1963) regia di Mauro Morassi
La smania addosso (1963) regia di Marcello Andrei
Frenesia dell'estate (1963) regia di Luigi Zampa
Se permettete parliamo di donne (1964) regia di Ettore Scola
Il gaucho (1964) regia di Dino Risi
La congiuntura (1964) regia di Ettore Scola
La guerra segreta (1965) regia di Christian-Jacque, Wernen Klingler, Carlo Lizzani, Terence Young
Una vergine per il principe (1965) regia di Pasquale Festa Campanile
Slalom (1965) regia di Luciano Salce
Le piacevoli notti (1966) regia di Armando Crispino e Luciano Lucignani
L'Armata Brancaleone (1966) regia di Mario Monicelli
L'arcidiavolo (1966) regia di Ettore Scola
Sette volte donna (1967) regia di Vittorio De Sica
Il tigre (1967) regia di Dino Risi
Lo scatenato (1967) regia di Franco Indovina
Il profeta (1968) regia di Dino Risi
Questi fantasmi (1968) regia di Renato Castellani
La pecora nera (1968) regia di Luciano Salce
Una su 13 (1969) regia di Nicolas Gessner
Dove vai tutta nuda? (1969) regia di Pasquale Festa Campanile
L'arcangelo (1969) regia di Giorgio Capitani
L'alibi (1969) regia di Adolfo Celi, Vittorio Gassman, Luciano Lucignani
Il divorzio (1970) regia di Romolo Guerrieri
Brancaleone alle crociate (1970) regia di Mario Monicelli
L'udienza (1971) regia di Marco Ferreri
Scipione detto anche l'africano (1971) regia di Luigi Magni
In nome del popolo italiano (1971) regia di Dino Risi
Senza famiglia, nullatenenti cercano affetto (1972) regia di Vittorio Gassman
La Tosca (1973) regia di Luigi Magni
Che c'entriamo noi con la rivoluzione? (1973) regia di Sergio Corbucci
Profumo di donna (1974) regia di Dino Risi
C'eravamo tanto amati (1974) regia di Ettore Scola
A mezzanotte va la ronda del piacere (1975) regia di Marcello Fondato
Telefoni bianchi (1976) regia di Dino Risi
Signore e signori, buonanotte regia di Age, Leo Benvenuti, Luigi Comencini, Piero De Bernardi, Nanni Loy, Ruggero Maccari, Luigi Magni, Mario Monicelli, Ugo Pirro, Furio Scarpelli, Ettore Scola (1976)
Il deserto dei Tartari (1976) regia di Valerio Zurlini
Come una rosa al naso (1976) regia di Franco Rossi
Anima persa (1977) regia di Dino Risi
Un matrimonio (1978) regia di Robert Altman
I nuovi mostri (1978) regia di Mario Monicelli, Ettore Scola, Dino Risi
Due pezzi di pane (1978) regia di Sergio Citti
Caro papà (1979) regia di Dino Risi
Quintet (1979) regia di Robert Altman
The nude bomb (1980) regia di Clive Donner
La terrazza (1980) regia di Ettore Scola
Sono fotogenico (1980) regia di Dino Risi
Camera d'albergo (1981) regia di Mario Monicelli
Pelle di sbirro (1981) regia di Burt Reynolds
Il turno (1981) regia di Tonino Cervi
La tempesta (1982) regia di Paul Mazursky
Di padre in figlio (1982) regia di Vittorio Gassman e Alessandro Gassman
Il conte Tacchia (1982) regia di Sergio Corbucci
La vita è un romanzo (1983) regia di Alain Resnais
Benvenuta (1983) regia di André Delvaux
Paradigma (1985) regia di Krzysztof Zanussi
La famiglia (1987) regia di Ettore Scola
I soliti ignoti vent'anni dopo (1987) regia di Amanzio Todini
I picari (1988) regia di Mario Monicelli
Lo zio indegno (1989) regia di Franco Brusati
Mortacci (1989) regia di Sergio Citti
Dimenticare Palermo (1990) regia di Francesco Rosi
Le mille e una notte (1990) regia di Philippe De Broca
I divertimenti della vita privata (1990) regia di Cristina Comencini
Tolgo il disturbo (1990) regia di Dino Risi
Rossini! Rossini! (1991) regia di Mario Monicelli
El largo invierno (1991) regia di Jaime Camino
Quando eravamo repressi (1992) regia di Pino Quartullo
Tutti gli anni una volta l'anno (1994) regia di Gianfrancesco Lazotti
Sleepers (1996) regia di Barry Levinson
La cena (1998) regia di Ettore Scola
La bomba (1999) regia di Giulio Base
Regista
Kean (1956)
L'alibi (1969)
Senza famiglia, nullatenenti cercano affetto (1972)
Di padre in figlio (1982)
Prosa televisiva
RAI
Versi di Dante, letture poetiche di Vittorio Gassman, domenica ore 22, ottobre, 1955.
Scrittore
Luca de' Numeri. Racconto, vincitore nel 1947 del premio Fogazzaro, pubblicato in volume nel 1965 (ed. Lerici)
Un grande avvenire dietro le spalle. Milano, (1981) Longanesi & C.
Vocalizzi. Milano, (1988). Longanesi & C.
Memorie del sottoscala. Milano, (1990). Longanesi & C.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana
— Roma, 16 marzo 1994.
Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana
— Roma, 27 aprile 1987.
Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte
— Roma, 2 marzo 1999.
Altri progetti
Wikiquote
Wikiquote contiene citazioni di o su Vittorio Gassman
Collegamenti esterni
Scheda su Vittorio Gassman dell'Internet Movie Database
Note
^ Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana Sig. Vittorio Gassman
^
^ Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte Sig. Vittorio Gassman
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