Sergio Garavini (1927-2001)

Informazioni di base:

  • Scomparso nel: 2001
  • Data di nascita: 8 Aprile 1927
  • Professione: Politico
  • Luogo di nascita: Torino (TO)
  • Nazione: Italia
  • Sergio Garavini in Rete:

  • Wikipedia: Sergio Garavini su Wikipedia
  • Biografia:

    (estratta da Wikipedia)

    Sergio Andrea Garavini (Torino, 8 aprile 1927 – Roma, 7 settembre 2001) è stato un sindacalista, scrittore ed un uomo politico italiano.
    Giovanissimo si iscrisse al Partito Comunista Italiano e alla CGIL, che egli contribuì a ricostruire dopo la sconfitta alle "elezioni di fabbrica" svoltesi alla Fiat nel 1954. Venne eletto consigliere comunale del capoluogo piemontese nelle liste comuniste e poi, dopo essere entrato nel sindacato, divenne in breve tempo segretario regionale della CGIL, segretario dei tessili, segretario dei metalmeccanici (FIOM) e segretario confederale.
    In campo sindacale, egli chiese ed ottenne la contrattazione articolata sulle qualifiche e sull'organizzazione del lavoro. Puntò inoltre alla costruzione del sindacato dei consigli e di nuove piattoforme sociali, quali ad esempio l'egualitarismo, la salute in fabbrica, il controllo dei ritmi, che divennero i protagonisti della stagione di rivolta operaia degli anni sessanta, in particolare nel biennio 1968-1969.
    Nel conflitto interno al sindacato tra le posizioni di Fausto Bertinotti (favorevole sempre allo sciopero) e quelle di Sergio Cofferati (incline al dialogo e alla concertazione) egli si schierò con il primo, ma propose anche posizioni intermedie quali lo sciopero a singhiozzo e la consultazione permanente.
    Favorevole ad uno sganciamento del PCI dall'Unione Sovietica, Garavini sostenne Rossana Rossanda durante la scissione del gruppo del Manifesto, ma non volle mai abbadonare il suo partito. La sua battaglia principale negli anni settanta ed Ottanta, politica e sindacale insieme, fu quella di criticare la "Svolta dell'Eur" e di agire contro la liquidazione della scala mobile. Egli divenne per la prima volta deputato nel giugno del 1987, per poi essere confermato cinque anni più tardi. Dal 1989 al 1992 è stato "ministro" di infrastrutture e trasporti del governo ombra del PCI.
    Non aderì alla "svolta della Bolognina" di Achille Occhetto e non partecipò al progetto PDS. Insieme ad Armando Cossutta, Nichi Vendola, Lucio Libertini ed altrì fondo il 15 dicembre 1991 il Partito della Rifondazione Comunista, di cui fu segretario nazionale fino al 27 giugno 1993, giorno in cui si dimise per far spazio al vecchio amico Bertinotti. Alle elezioni politiche del 1992, il PRC ottenne il 5,6% dei voti alla Camera (con 35 seggi) e il 6,5% dei consensi al Senato (e 20 seggi).
    Nel 1993 dà le dimissioni da segretario nazionale del Prc, non avendo più una maggioranza sulla quale contare.
    Nel 1995 Garavini, che in quel momento era deputato, votò la fiducia al governo Dini violando apertamente l'indicazione di Rifondazione, orientata per il no: la tensione Prc-Garavini si risolse quando quest'ultimo operò una scissione a destra dal partito, con Lucio Magri e Famiano Crucianelli (entrambi ex-PdUP), fondando il Movimento dei Comunisti Unitari, del quale comunque non fece parte e che nel 1998 confluì nei Democratici di Sinistra sotto la guida di Crucianelli.
    Dal 1995 Garavini si limita ad intervenire nel dibattito politico come presidente dell'Associazione nazionale "per la sinistra", oggi Movimento per la Sinistra di Tommaso Fulfaro.
    Sergio Garavini ha scritto numerose opere di carattere politico, storico e sindacale. La sua ultima opera è Ripensare l'illusione. Una prospettiva dalla fine del secolo del 1993. In precedenza aveva scritto: Gli anni duri della Fiat (1982) e Le ragioni di un comunista. Scritti e riflessioni sullo scioglimento del Pci e sulla nascita di una nuova forza comunista in Italia (1991).
    Note


      ^ Ecco le ombre rosse. la Repubblica, 18 luglio 1989. URL consultato il 2/6/2008.

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