Sam Peckinpah (1925-1984)

Informazioni di base:

  • Vero Nome: David Samuel Peckinpah
  • Scomparso nel: 1984
  • Data di nascita: 21 Febbraio 1925
  • Professione: Regista
  • Luogo di nascita: Fresno
  • Nazione: Stati Uniti
  • Sam Peckinpah in Rete:

  • Wikipedia: Sam Peckinpah su Wikipedia
  • Biografia:

    (estratta da Wikipedia)

    David Samuel Peckinpah (Fresno, 21 febbraio 1925 – Inglewood, 28 dicembre 1984) è stato un regista, sceneggiatore e attore statunitense.
    È considerato il principale rinnovatore del western statunitense. Molti critici cinematografici hanno acclamato il lirismo dei suoi film, e la profondità psicologica dei suoi personaggi.

    Biografia
    Le origini e gli inizi
    Figlio di un giudice della Corte Suprema, Peckinpah si iscrive alla Fresno State University dopo la Seconda Guerra Mondiale. Lì studia arte drammatica e si diploma nel 1950. In seguito lavora per la televisione, scrivendo e dirigendo molte serie western.
    Entra nel mondo del cinema come aiuto regista di Don Siegel, per il quale scrive anche L'invasione degli ultracorpi.
    Le prime regie
    Nel 1961 dirige il suo primo film, La morte cavalca a Rio Bravo, ovviamente un western, manipolato però dai produttori.
    L'anno dopo con Sfida nell'alta Sierra inizia a portare una ventata d'aria fresca nel ristagnante panorama del western americano. Anche se la storia narra di due vecchi cowboy, infatti, Peckinpah mostra uno stile nuovo, molto crepuscolare, e aggiunge una violenza più realistica. Se fino ad allora nei western statunitensi non si poteva mostrare in una sola scena chi sparava e chi veniva colpito Peckinpah mostra tutto ciò, e le ferite che mostra sui corpi dei suoi personaggi sono molto realistiche.
    Nel 1965 dirige Sierra Charriba, ambientato durante la Guerra Civile americana. Il film è letteralmente massacrato dai produttori, che lo tagliano di oltre mezz'ora.
    Questo film segna l'inizio di una serie di battaglie che il regista dovrà sostenere contro i produttori, che lo perseguiteranno fino al giorno della sua morte.
    I grandi successi
    Dopo Sierra Charriba Peckinpah è sulla lista nera dei produttori, e gli viene negata la regia di Cincinnati Kid, poi diretto da Norman Jewison. Il regista allora si dedica alle sceneggiature e torna alla televisione, dirigendo Noon Wine, che riscuote un gran successo di pubblico e critica.
    Forte di questo successo Peckinpah torna al cinema nel 1969, dirigendo Il mucchio selvaggio, film considerato uno dei western migliori della storia del cinema, che contiene una violenza mai vista negli Stati Uniti (in Italia ci aveva già pensato Sergio Leone). Per questo film Peckinpah venne nominato all'Oscar, come miglior sceneggiatore.
    Dopo questo film Peckinpah è considerato il regista della violenza (viene soprannominato dalla stampa statunitense Bloody Sam), ma il successivo film è un western comico senza una goccia di sangue, La ballata di Cable Hogue, oggi considerata una delle sue migliori opere, che però all'epoca non ottenne molto successo.
    Nel 1971 il regista torna all'ultraviolenza dirigendo Cane di paglia, suo primo film non western, storia di un uomo che per difendere la propria casa fa una carneficina. Il film è attaccato praticamente da tutti ed è accusato di fascismo e misoginia, come tra l'altro quasi tutta l'opera del regista. L'anno dopo Peckinpah dirige L'ultimo buscadero un delicato dramma interpretato da Steve McQueen, che narra di un campione di rodeo. Il film, seppur oggi considerato un'opera interessante, allora non ebbe alcun successo e il regista torna ai film d'azione dirigendo Getaway!, interpretato ancora una volta da McQueen.
    Nel 1973 gira il suo ultimo western, il crepuscolare e struggente Pat Garrett & Billy the Kid, tagliato dalla produzione e riproposto solo nel 1988 nella sua versione director's cut, quindi dirige la sua prova forse migliore, Voglio la testa di Garcia, delirante e violento film che anticipa la moda del pulp.
    Gli ultimi film
    Questo è considerato l'ultimo grande film del regista.
    Sempre più schiavo dell'alcool e delle droghe infatti dirige pochi film prima della sua morte. Killer Elite è un film d'azione contaminato con il kung-fu, La croce di ferro è un film di guerra narrato dal punto di vista di un caporale pluridecorato della Wehrmacht, un popolano che cita Kant e intesse un sordo duello con l'ufficiale aristocratico assegnato al suo reparto; forse il più interessante film di questo periodo. Convoy - Trincea d'asfalto è un film d'azione ambientato nel mondo dei camionisti, infine il suo ultimo film Osterman Weekend, che narra di un complotto della CIA, è stato tagliato di oltre venti minuti e solo pochi anni fa è tornata alla luce l'edizione voluta dal regista.
    Temi e stile
    La tematica principale dei film di Sam Peckinpah è quella della violenza, affrontata come mai prima di allora nel cinema statunitense. Nelle sue opere traspare tuttavia la sua grande sensibilità e l'amore di film classici con omaggi e influenze di registi come John Ford, John Huston e Akira Kurosawa che arricchiscono i suoi film.
    Peckinpah ha spianato la strada a tutto il cinema statunitense degli anni settanta, quello della New Hollywood, e ha ispirato registi come Martin Scorsese, Walter Hill, Kathryn Bigelow, Quentin Tarantino e John Woo.
    Il regista ha ambientato molti dei suoi film in Messico, nazione che amava molto. Peckinpah è famoso per i ralenti che metteva in ogni suo film, per prolungare le immagini di violenza e destabilizzare così lo spettatore.
    Altro tratto stilistico è il montaggio frenetico, che frammenta le immagini. Il mucchio selvaggio contiene ben 3643 inquadrature.
    Filmografia
    Regista
    La morte cavalca a Rio Bravo (The Deadly Companions) (1961)
    Sfida nell'alta Sierra (Ride the High Country) (1961)
    Sierra Charriba (Major Dundee) (1965)
    Il mucchio selvaggio (The Wild Bunch) (1969)
    La ballata di Cable Hogue (The Ballad of Cable Hogue) (1970)
    Cane di paglia (Straw Dogs) (1971)
    L'ultimo buscadero (Junior Bonner) (1972)
    Getaway! (The Getaway) (1972)
    Pat Garrett & Billy the Kid (Pat Garrett & Billy the Kid) (1973)
    Voglio la testa di Garcia (Bring Me the Head of Alfredo Garcia) (1974)
    Killer Elite (The Killer Elite) (1975)
    La croce di ferro (Cross of Iron) (1977)
    Convoy - Trincea d'asfalto (Convoy) (1978)
    Osterman Weekend (The Osterman Weekend) (1983)
    Sceneggiatore
    L'invasione degli ultracorpi (Invasion of the Body Snatchers) () regia di Don Siegel
    Sfida nell'alta Sierra (Ride the High Country) (1961)
    Sierra Charriba (Major Dundee) (1965)
    Doringo! (The Glory Guys) (1965) regia di Arnold Laven
    Noon Wine (1966) - Film TV
    Viva! Viva Villa! (Villa Rides) (1968) regia di Buzz Kulik
    Il mucchio selvaggio (The Wild Bunch) (1969)
    Cane di paglia (Straw Dogs) (1971)
    Voglio la testa di Garcia (Bring Me the Head of Alfredo Garcia) (1974)
    Attore
    Dial Red O (1955) - non accreditato
    I cadetti della III brigata (An Annapolis Story) (1955)
    Wichita (1955) - non accreditato
    L'invasione degli ultracorpi (Invasion of the Body Snatchers) (1956)
    L'ultimo buscadero (Junior Bonner) (1972)
    Pat Garrett & Billy Kid (Pat Garrett & Billy the Kid) (1973) - non accreditato
    Convoy - Trincea d'asfalto (Convoy) (1978)
    Amore, piombo e furore (1978)
    Stridulum (The Visitor) (1979)
    Documentari sul suo lavoro
    Sam Peckinpah: portrait, regia di Umberto Berlenghini e Michelangelo Dalto. Con interviste a James Coburn, Ali MacGraw, Senta Berger, David Warner, R.G. Armstrong, Alain Corneau, Oliver Assayas, Susan George, Katy Haber (2006)
    Bibliografia
    Valerio Caprara, Sam Peckinpah, Il castoro, 1974/1995. ISBN 88-8033-080-2
    Toni D'Angela, Al limite dell'eccesso. Sam Peckinpah, l'ultimo westerner, in Toni D'Angela (a cura di), Il cinema western da Griffith a Peckinpah, Falsopiano, 2004.
    Franco La Polla (a cura di), Sam Peckinpah, il ritmo della violenza, Le Mani, 2006. ISBN 88-8012-285-1
    Umberto Mosca, Sam Peckinpah, il mucchio selvaggio. Lindau cinema, 1997. ISBN 88-7180-172-5
    Collegamenti esterni
    Scheda su Sam Peckinpah dell'Internet Movie Database
    Portale Biografie
    Portale Cinema

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