Pino Arlacchi (59)
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Pino Arlacchi in Rete:
Biografia:
(estratta da Wikipedia)Pino Arlacchi (Gioia Tauro, 21 febbraio 1951) è un sociologo italiano, divenuto noto per alcuni suoi studi ed alcuni saggi in materia di mafia. È stato dal 1997 al 2002 sottosegretario generale della Nazioni Unite, direttore dell'UNDCCP (ufficio delle Nazioni Unite per il controllo delle droghe e la prevenzione del crimine) e direttore generale dell'ufficio delle Nazioni Unite a Vienna.
Biografia
Agli inizi degli anni novanta, in qualità di consigliere del Ministero dell'Interno, ha collaborato all'istituzione della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) . In seguito è stato presidente dell'IASOC (Associazione internazionale per lo studio del crimine organizzato), poi presidente onorario della Fondazione Giovanni Falcone, intitolata al giudice palermitano, del quale era buon amico .
È stato in seguito professore associato in sociologia applicata presso l'Università della Calabria e presso l'Università di Firenze, ed esterno alla Columbia University di New York. Divenne poi ordinario presso l'Università di Sassari, dove è attualmente docente di Sociologia nella Facoltà di Scienze politiche.
Con il Partito Democratico della Sinistra (PDS) fu eletto deputato (dal 1994 al 1995) e poi senatore (dal 1995 al 1996) e fu vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia, per la quale aveva già fornito le sue competenze, in qualità di consigliere, negli anni dal 1984 al 1986.
Rieletto senatore nel 1996 (nel collegio del Mugello), si dimise nel 1997 in seguito alla sua nomina come vicesegretario dell'ONU.
Per le Nazioni Unite ha lanciato la campagna "War on drugs" (guerra alla droga), che nel 2000 è poi stata analizzata con esiti non unanimemente considerati favorevoli. La sua proposta di eliminazione delle colture di oppio e coca entro il 2008 tramite lo sviluppo di produzioni alternative, elaborata subito dopo la sua entrata in servizio all'ONU, è stata approvata all'unanimità dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel giugno 1998. Nel corso di questa attività ha concluso un discusso accordo con il regime talebano dell'Afghanistan, cui fece ottenere una provvidenza di 25 milioni di dollari USA in cambio della promessa di limitare la produzione del papavero da oppio. L'accordo fu considerato improprio dal Parlamento Europeo, finanziatore dell'UNDCCP, che vi vedeva una sorta di finanziamento ad un regime che negava diritti umani.
La ripresa della guerra in questo paese ha però comportato l'interruzione del programma ed un conseguente aumento della produzione. Il più importante risultato della sua attività all'ONU è consistito nella promozione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la Criminalità Organizzata Transnazionale approvata a Palermo nel dicembre 2000 ed entrata in vigore nel 2003. In tale Conferenza 127 paesi firmarono a Palermo, il primo Trattato mondiale contro le mafie.
Nel 2004 è stato candidato al Parlamento Europeo per la lista Di Pietro-Occhetto.
Dal 2008 è responsabile del dipartimento per la sicurezza internazionale dell'Italia dei Valori.
Pubblicazioni
La mafia imprenditrice. L'etica mafiosa e lo spirito del capitalismo. Il Mulino, 1983
La palude e la città. Si può sconfiggere la mafia (con Nando Dalla Chiesa). Mondadori, 1987
Imprenditorialità illecita e droga. Il mercato dell'eroina a Verona (con Roger Lewis). Il Mulino, 1990
La mafia siciliana nella vita del grande pentito Antonino Calderone. Mondadori, 1992
Gli uomini del disonore. La mafia italiana nella vita del grande pentito Antonino Calderone. Mondadori, 1994
Addio Cosa Nostra. La vita di Tommaso Buscetta. Rizzoli, 1994
Il processo. Giulio Andreotti sotto accusa a Palermo. Rizzoli, 1995
Addio Cosa Nostra. I segreti della mafia nella confessione di Tommaso Buscetta. Rizzoli, 1996
La nuova schiavitù. Rizzoli, 1999
La mafia imprenditrice. Dalla Calabria al centro dell'inferno 1-3 giorni. Il Saggiatore, 2007
Perché non c'è la mafia in Sardegna. AM&D, 2007
Il grande inganno. Terrorismo, sicurezza e altre invenzioni. Il Saggiatore, 2008
Atti del processo di Palermo. Sansoni
Note
^ a b c (EN) Biografia sul sito delle Nazioni Unite
Collegamenti esterni
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Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Pino_Arlacchi"
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