Muammar Gheddafi (41)

Informazioni di base:

  • Vero Nome: Mu‘ammar Abū Minyar al-Qadhdhāfī
  • Data di nascita: 1 Settembre 1969
  • Professione: Politico
  • Luogo di nascita: Misurata
  • Nazione: Libia
  • Muammar Gheddafi in Rete:

  • Sito Ufficiale: Il sito ufficiale di Muammar Gheddafi
  • Wikipedia: Muammar Gheddafi su Wikipedia
  • Biografia:

    (estratta da Wikipedia)

    Foto raffigurante Muammar Gheddafi.
    Mu‘ammar Abū Minyar al-Qadhdhāfī (arabo: معمر القذافي, Muʿammar al-Qadhdhāfī, meglio noto in Italia con la grafia Muammar Gheddafi; Sirte, 7 giugno 1942) è un politico libico, di fatto massima autorità del Paese, pur non avendo alcun incarico ufficiale e fregiandosi soltanto del titolo onorifico di Guida della Rivoluzione. Fu la guida ideologica della rivoluzione che il 1° settembre 1969 portò alla caduta della monarchia del re Idris.

    Biografia
    Nato in una famiglia islamica a Sirte quando allora faceva parte della provincia italiana di Misurata, all'età di sei anni perse due suoi cugini e rimase ferito ad un braccio a causa dell'esplosione una mina italiana risalente al periodo coloniale. Tra il 1956 e il 1961 frequentò la scuola coranica di Sirte, in cui conobbe le idee panarabe di Gamal Abd el-Nasser, cui aderì con entusiasmo. Nel 1968 si iscrisse all'Accademia Militare di Bengasi. Concluse il corso con molto successo e dopo un breve periodo di specializzazione in Gran Bretagna, fu nominato capitano dell'esercito all'età di 27 anni.
    Insoddisfatto del governo guidato dal re Idris I, giudicato da Gheddafi e da numerosi ufficiali troppo servile nei confronti di U.S.A. e Francia, il 26 agosto del 1969 guidò un colpo di stato contro il sovrano, che portò il 1º settembre dello stesso anno alla proclamazione della Repubblica, guidata da un Consiglio del Comando della Rivoluzione composto da 12 militari di tendenze panarabe filo-nasseriane. Gheddafi, che nel frattempo era stato nominato colonnello, si mise a capo del Consiglio instaurando un regime autocratico in Libia.
    Capo della Libia anti-americana
    Fece approvare dal Consiglio una nuova Costituzione, da lui definita araba, libera e democratica. In nome del nazionalismo arabo, egli nazionalizzò la maggior parte delle proprietà petrolifere straniere, espropriò ed espulse la comunità italiana residente nel paese, chiuse le basi militari statunitensi e britanniche, in special modo la base "Wheelus", ridenominata "ʿOqba bin Nāfiʿ", dal nome del primo conquistatore musulmano delle aree nordafricane.
    La politica della prima parte del governo Gheddafi può essere definita come una "terza via" tra comunismo e capitalismo nella quale egli cercò di coniugare i principi del panarabismo con quelli della socialdemocrazia. Espose, in maniera più organica, i suoi principi politici e filosofici nel Libro verde, pubblicato nel 1976. Il titolo prendeva spunto dal colore della bandiera libica, che infatti è completamente verde, e che richiama la religione musulmana, dato che verde era il colore preferito di Maometto ed il colore del suo mantello.
    Tra le riforme effettuate da Gheddafi in questo periodo, ricordiamo l'innalzamento del salario minimo, la possibilità per gli operai di partecipare alla gestione della loro azienda, la soppressione dell'alcool (di per sé già vietato come precetto islamico), la chiusura dei locali notturni, la restaurazione della Sharīʿa (la legge religiosa che deriva direttamente dal Corano e dalla Sunna). Inoltre, per cercare di ridurre al minimo le spese, egli rifiutò inizialmente il lusso, dormendo sempre (anche per motivi di sicurezza personale) in una base militare di Tripoli.
    Fra le primissime iniziative del governo di Gheddafi vi fu l'adozione di misure sempre più restrittive nei confronti della popolazione italiana che ancora viveva nella ex colonia, culminate col decreto di confisca del 21 luglio 1970 emanato per "restituire al popolo libico le ricchezze dei suoi figli e dei suoi avi usurpate dagli oppressori". Gli italiani furono privati di ogni loro bene, compresi i contributi assistenziali versati all'INPS e da questo trasferiti in base all'accordo all'istituto libico corrispondente, e furono sottoposti a progressive restrizioni finché non furono costretti a lasciare il Paese entro il 15 ottobre del 1970. Dal 1970, ogni 7 ottobre in Libia si celebra il “giorno della vendetta”, in ricordo del sequestro di tutti i beni e dell’espulsione di 20.000 coloni italiani.
    In politica estera, egli finanziò l'OLP di Yasser Arafat nella sua lotta contro Israele. Inoltre, propose spesso un'unione politica tra i tanti Stati islamici dell'Africa e, in particolare, caldeggiò un'unione politica con la Tunisia ai primi degli anni Settanta ma la risposta negativa del presidente tunisino Bourguiba fece tramontare questa ipotesi. Sempre in questo periodo, e per molti anni, Gheddafi fu uno dei pochi leader internazionali che continuarono a sostenere i dittatori Idi Amin Dada e Bokassa (quest'ultimo però soltanto nel periodo in cui si dichiarò islamico).
    Dal 16 gennaio 1970 al 16 luglio 1972 fu anche, ad interim, primo ministro della Libia prima di lasciare il posto a ʿAbd al-Salām Jallūd. Nel 1977, grazie ai maggiori introiti derivanti dal petrolio, Gheddafi poté dotare la sua nazione di nuove strade, ospedali, acquedotti ed industrie. Sull'onda della popolarità, nel 1979 rinunciò a ogni carica politica, pur rimanendo l'indiscusso unico leader del paese con l'appellativo onorifico di "guida della rivoluzione".
    Gheddafi ebbe una svolta politica negli anni Ottanta: la sua indole anti-israeliana e anti-americana lo portò a sostenere gruppi affini al terrorismo internazionale, quali per esempio l'irlandese IRA ed il palestinese Settembre Nero. Fu anche accusato dall'intelligence statunitense, ma egli si dichiarò sempre innocente, di aver organizzato degli attentati in Sicilia, Scozia e Francia. Si rese anche responsabile del lancio di un missile contro le coste siciliane, fortunatamente senza danni. Divenuto il nemico numero uno degli Stati Uniti d'America, egli fu progressivamente emarginato dalla NATO. Inoltre, il 15 aprile 1986, Gheddafi fu attaccato militarmente per volere del presidente statunitense Ronald Reagan: il massiccio bombardamento ferì mortalmente la figlia adottiva di Gheddafi, ma lasciò indenne il colonnello, che era stato avvertito del bombardamento da Bettino Craxi, allora Presidente del Consiglio in Italia.
    Il 21 dicembre del 1988 esplodeva un aereo passeggeri sopra la cittadina scozzese di Lockerbie: perirono 270 persone e prima dell'11 settembre 2001 è stato l'attacco terroristico più grave. L'ONU attribuì alla Libia la responsabilità di questo attentato aereo e chiese al governo di Tripoli l'arresto di due suoi cittadini accusati di esservi direttamente coinvolti. Al netto ed insindacabile rifiuto di Gheddafi, le Nazioni Unite approvarono la Risoluzione 748, che sanciva un pesante embargo economico contro la Libia, la cui economia era già in fase calante.
    Il cambio di rotta
    Recentemente Gheddafi ha cambiato registro per ciò che concerne la politica estera: condannò l'invasione dell'Iraq ai danni del Kuwait del 1990 e successivamente sostenne le trattative di pace tra Etiopia ed Eritrea. Quando anche Nelson Mandela fece appello alla "Comunità Internazionale", a fronte della disponibilità libica di lasciar sottoporre a giudizio gli imputati libici della strage di Lockerbie e al conseguente pagamento dei danni provocati alle vittime, l'ONU decise di ritirare l'embargo alla Libia (primavera del 1999).
    Nei primi anni duemila, gli ultimi sviluppi della politica libica di Gheddafi hanno portato ad un riavvicinamento agli USA ed alle democrazie europee, con un parallelo allontanamento dall'integralismo islamico. Grazie a questi passi il presidente statunitense George W. Bush ha deciso di togliere la Libia dalla lista degli Stati Canaglia (in cui rimangono invece l'Iran, la Siria e la Corea del Nord) portando al ristabilimento di pieni rapporti diplomatici tra Libia e Stati Uniti.
    In ogni caso, la Libia (chiamata per volere di Gheddafi Jamāhīriyya, neologismo coniato per l'occasione e forgiato a partire dal termine arabo "jamāhīr", che vuol dire "masse") non si può certo definire una democrazia nel senso occidentale, perché non sono concesse le libertà politiche (per esempio il multipartitismo) e perché vige ancora il culto della personalità di Gheddafi, che però si è molto attenuato nel corso degli anni malgrado il regime rimanga tendenzialmente dinastico.
    Il figlio secondogenito del colonnello, ovvero Sayf al-Islam Gheddafi, è stato designato dal padre come erede alla presidenza nel 1995. Il terzo figlio maschio, Al-Sa'adi Gheddafi sembra invece avere altri interessi quali il calcio (ha giocato anche in Serie A con il Perugia, esordendo in un incontro contro la Juventus, ed attualmente milita sempre in Serie A con la Sampdoria) e la mondanità.
    Il nome
    Ci sono 37 modi diversi (non tutti accettabili, malgrado le diversità dialettali tipiche dell'arabo parlato) di pronunciare o di scrivere il nome "Muʿammar Gheddafi" che, in base alla grafia classica della lingua araba, è Mu‘ammar al-Qadhdhāfī. Tra queste varianti alcune non hanno alcuna legittimazione, specialmente quando il fonema qaf (che rende una pronuncia gutturale della lettera latina "kappa") viene inteso come una q italiana cui debba per forza seguire una vocale u. Senza pretesa di esaustività si ricordano:
    Al-Gathafi, Muammar
    al-Qadhafi, Muammar
    Al Qathafi, Mu'ammar
    Al Qathafi, Muammar
    El Gaddafi, Moamar
    El Kadhafi, Moammar
    El Kazzafi, Moamer
    El Qathafi, Mu'Ammar
    Gadafi, Muammar
    Gaddafi, Moamar
    Gadhafi, Mo'ammar
    Gathafi, Muammar
    Ghadafi, Muammar
    Ghaddafi, Muammar
    Ghaddafy, Muammar
    Gheddafi, Muammar
    Gheddafi, Muhammar
    Kadaffi, Momar
    Kad'afi, Mu`amar al-
    Kaddafi, Muamar
    Kaddafi, Muammar
    Kadhafi, Moammar
    Kadhafi, Mouammar
    Kazzafi, Moammar
    Khadafy, Moammar
    Khaddafi, Muammar
    Moamar al-Gaddafi
    Moamar el Gaddafi
    Moamar El Kadhafi
    Moamar Gaddafi
    Moamer El Kazzafi
    Mo'ammar el-Gadhafi
    Moammar El Kadhafi
    Mo'ammar Gadhafi
    Moammar Kadhafi
    Moammar Khadafy
    Moammar Qudhafi
    Mu`amar al-Kad'afi
    Mu'amar al-Kadafi
    Muamar Al-Kaddafi
    Muamar Kaddafi
    Muamer Gadafi
    Muammar Al-Gathafi
    Muammar al-Khaddafi
    Mu'ammar al-Qadafi
    Mu'ammar al-Qaddafi
    Muammar al-Qadhafi
    Mu'ammar al-Qadhdhafi
    Mu`ammar al-Qadhdhāfī
    Mu'ammar Al Qathafi
    Muammar Al Qathafi
    Muammar Gadafi
    Muammar Gaddafi
    Muammar Ghadafi
    Muammar Ghaddafi
    Muammar Ghaddafy
    Muammar Gheddafi
    Muammar Kaddafi
    Muammar Khaddafi
    Mu'ammar Qadafi
    Muammar Qaddafi
    Muammar Qadhafi
    Mu'ammar Qadhdhafi
    Muammar Quathafi
    Mulazim Awwal Mu'ammar Muhammad Abu Minyar al-Qadhafi
    Qadafi, Mu'ammar
    Qadhafi, Muammar
    Qadhdhāfī, Mu`ammar
    Qathafi, Mu'Ammar el
    Quathafi, Muammar
    Qudhafi, Moammar


    Opere
    Gheddafi Muhammar, Fuga all'inferno e altre storie, 2005, Manifestolibri
    Gheddafi Muhammar, Il libro verde, 1975.
    Note


      ^ Intervista di Tommaso Di Francesco ad Angelo Del Boca, "il manifesto", 31 agosto 2008, p. 5.
      ^ www.airl.it
      ^ I libici rivelano 20 anni dopo: «Così Craxi salvò Gheddafi». Corriere della Sera, 31 ottobre 2008.



    Altri progetti
    Commons
    Wikimedia Commons contiene file multimediali su Muammar Gheddafi
    Articolo su Wikinotizie: Incontro tra Berlusconi e Gheddafi, firmato l'accordo: «Finiscono 40 anni di malintesi» 30 agosto 2008
    Collegamenti esterni
    Sito biografico
    "Meeting Muammar" di Vivienne Walt, 16 dicembre 2004
    L'Islam moderato sono io, Giovanni Minoli intervista Gheddafi - english subtitled
    Oriana Fallaci intervista Gheddafi

    Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Muammar_Gheddafi"
    Categorie: Biografie | Politici libici | Nati nel 1942 | Nati il 7 giugnoCategoria nascosta: BioBot

    « Torna al 1 Settembre


    Cerca compleanni per iniziale: a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z 5
    Oppure per mese: Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre