Licio Gelli (91)
Informazioni di base:
Licio Gelli in Rete:
Biografia:
(estratta da Wikipedia)Licio Gelli ai tempi dell'esplosione del caso P2
Licio Gelli (Pistoia, 21 aprile 1919) è un imprenditore italiano.
Sostenitore anch'oggi del Fascismo, è ricordato principalmente per essere stato "Maestro Venerabile" della loggia massonica segreta eversiva P2. Dopo essere stato detenuto in Svizzera e Francia, vive attualmente ad Arezzo.
Biografia
Figlio di Ettore, mugnaio di Montale (PT), e di Maria Gori, nacque a Pistoia nel 1919.
Il periodo fascista e la resistenza
Gelli partì volontario con la spedizione delle camicie nere, mandate in Spagna da Benito Mussolini in aiuto di Francisco Franco. Proprio in Spagna perse in battaglia il fratello maggiore Raffaello. Nel 1939 tornò in Italia e collaborò con la federazione fascista di Pistoia, scrivendo nel settimanale locale della federazione, il Ferruccio, la sua esperienza di guerra. Diventò anche impiegato del GUF, sebbene non ottenne successi a livello universitario.
Dopo l'8 settembre 1943 aderì alla Repubblica di Salò e conseguentemente divenne un ufficiale di collegamento fra il governo fascista e il Terzo Reich. Quando tuttavia la vittoria della guerra cominciò a rivelarsi impossibile per i nazi-fascisti, Gelli saltò sul carro dei partigiani. I contatti e le conoscenze abilmente acquisite mentre militava tra i fascisti gli consentirono di effettuare con efficacia il doppio gioco: cominciò quindi a trafugare e distribuire di nascosto ai partigiani i lasciapassare rossi della Kommandatur, e fornire ai suoi superiori informazioni fuorvianti per i rastrellamenti che erano in corso sugli Appennini. Insieme al partigiano pistoiese Silvano Fedi, che in seguito venne ucciso in circostanze poco chiare, partecipò alla liberazione di prigionieri politici dal carcere delle Ville Sbertoli, organizzata dal Fedi e dalla sua brigata, della quale facevano parte Enzo Capecchi e Artese Benesperi che furono gli artefici dell'azione.
Nel luglio 1942 come ispettore deiFasci di Combattimento, gli venne affidato il compito di trasportare in Italia il tesoro di re Pietro di Serbia: 60 tonnellate di lingotti d'oro, 2 di monete antiche, 6 milioni di dollari, 2 milioni di sterline che il S.I.M (servizio segreto fascista) aveva reqisito. Nel 1947 il tesoro venne restituito ma, all'appello mancavano 20 tonnellate di lingotti da Gelli trasferiti in Argentina e, pare che una parte fu trovata nelle fioriere di villa Wanda.
Dopo la seconda guerra mondiale
Dopo la seconda guerra mondiale, si ipotizza che Gelli si sia arruolato nella CIA, su raccomandazione dei servizi segreti italiani (ma tale ipotesi non è stata verificata). In ogni caso, fu messo in stretta relazione da Edward Herman con Michael Ledeen, che è da molti ritenuto uno stretto collaboratore o un agente della CIA. Fu un collaboratore delle agenzie di intelligence britanniche e americane.
Dal 1948 al 1958, Gelli fu portaborse del deputato democristiano Romolo Diecidue, eletto nel collegio di Firenze-Pistoia.
Gelli è stato accusato di aver avuto un ruolo preminente nell'Operazione Gladio, una struttura clandestina di tipo "stay-behind", promossa dalla NATO e finanziata in parte dalla CIA allo scopo di contrastare l'influenza comunista in Italia, così come negli altri paesi europei. L'affaire Gladio è stato affrontato (anche giudizialmente) senza collegamenti diretti alla questione P2. Nel 1970 avrebbe dovuto arrestare il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, nell'ambito del fallito Golpe Borghese; Gelli ha sempre smentito questa ipotesi.
Gelli ha ripetutamente dichiarato in pubblico di essere stato uno stretto amico del leader argentino Juan Domingo Perón e spesso ha affermato, che tale amicizia è stata veramente importante per l'Italia, senza però aver mai spiegato perché.
Gelli è stato creato conte sul cognome dall'ex re Umberto II d'Italia nel 1980.
La lista P2
Il 17 marzo 1981, una perquisizione della Polizia nella sua villa a Castiglion Fibocchi (Arezzo), portò alla scoperta di una lunga lista di alti ufficiali delle forze armate e di funzionari pubblici aderenti alla P2. La lista, la cui esistenza era presto divenuta celebre grazie ai media, includeva anche industriali, giornalisti e personaggi facoltosi come il più volte Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (a quel tempo non ancora in politica), Vittorio Emanuele di Savoia, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Costanzo. Vi sono molti elementi, a partire dalla numerazione, che lasciano tuttavia ritenere che la lista rinvenuta fosse incompleta.
In fuga, Licio Gelli scappò in Svizzera, dove fu arrestato mentre cercava di ritirare decine di migliaia di dollari a Ginevra, ma riuscì ad evadere dalla prigione. Fuggì quindi in Sudamerica, prima di costituirsi nel 1987.
Lo scandalo nazionale conseguente alla scoperta delle liste fu quasi drammatico, dato che molte delle più delicate cariche della Repubblica Italiana erano occupate da affiliati all'organizzazione di Gelli.
La corte centrale del Grande Oriente d'Italia, con una sentenza del 31 ottobre 1981, decretò l'espulsione del Gelli dall'Ordine massonico.
Il Parlamento italiano approvò in tempi rapidi una legge per mettere al bando le associazioni segrete in Italia e contemporaneamente (dicembre 1981), venne creata una commissione parlamentare d'inchiesta, presieduta dalla On. Tina Anselmi (della Democrazia Cristiana), che riferirà al parlamento dopo 2 anni e mezzo di lavori.
Nelle conclusioni della relazione di maggioranza di questa commissione sulla P2 e su Gelli si legge:
Coinvolgimenti con Gladio
Con Stefano Delle Chiaie e Francesco Pazienza, è stato coinvolto nel processo per la Strage di Bologna, avvenuta il 2 agosto 1980, nella quale furono uccise 85 persone e 200 rimasero ferite. Questo attentato terroristico era parte della strategia della tensione. Con la sentenza definitiva di Cassazione sulla strage di Bologna, il 23 novembre 1995, Gelli viene condannato per depistaggio.
In ogni caso, Licio Gelli fu condannato nel 1994 a 12 anni di carcere, dopo essere stato riconosciuto colpevole della frode riguardante la bancarotta del Banco Ambrosiano nel 1982 (vi era stato trovato un "buco" di 1,3 miliardi di dollari) che era collegato alla banca del Vaticano, l'Istituto per le Opere di Religione (IOR). Affrontò inoltre una sentenza di tre anni relativa alla loggia P2. Scomparve mentre era in libertà sulla parola, per essere infine arrestato sulla Riviera francese a Cannes. La polizia rinvenne nella sua villa oltre 2 milioni di dollari in lingotti d'oro .
È indiscutibile che la loggia P2 abbia avuto un certo potere in Italia, dato il "peso" pubblico dei suoi affiliati, e molti osservatori ritengono che ancora oggi esso sia forte. Numerosi personaggi ancora oggi famosi in Italia erano iscritti alla P2: tra questi, Silvio Berlusconi, Maurizio Costanzo, Vittorio Emanuele di Savoia, l'editore Angelo Rizzoli, il segretario del PSDI Pietro Longo ed altri esponenti della politica, della magistratura e della finanza.
Il giorno 28 settembre 2003 il sito Repubblica.it pubblica un'intervista a Licio Gelli durante la quale egli afferma che «Forse sì, dovrei avere i diritti d'autore. La giustizia, la tv, l'ordine pubblico. Ho scritto tutto trent'anni fa. Tutto nel piano di Rinascita, che preveggenza, è finita proprio come dicevo io».
Scandalo del Banco Ambrosiano
Uno degli affiliati della P2 era Michele Sindona, un banchiere con chiare collusioni con la Mafia.
Nel 1972 Sindona aveva acquistato il controllo della Franklin National Bank di Long Island. Due anni dopo, la banca fallì . Condannato nel 1980 negli Stati Uniti, "Michele il misterioso" fu estradato in Italia. Due anni dopo, fu avvelenato nella sua cella mentre scontava una sentenza a vita.
Qualche anno dopo lo scandalo, molti sospetti si sono concentrati su Gelli in relazione al suo eventuale coinvolgimento nell'omicidio del banchiere milanese Roberto Calvi (anch'egli affiliato alla P2), che era stato in carcere per il fallimento del Banco Ambrosiano. Il 19 luglio 2005, Gelli è stato formalmente indiziato dai magistrati romani per la morte di Calvi. Gelli, nel suo discorso di fronte ai giudici, incolpò personaggi connessi con i finanziamenti di Roberto Calvi al movimento polacco Solidarnosc, presumibilmente per conto del Vaticano.
Condanne
Licio Gelli è stato condannato con sentenza definitiva per i seguenti reati:
Procacciamento di notizie contenenti segreti di Stato;
Calunnia nei confronti dei magistrati milanesi Colombo, Turone e Viola;
Tentativi di depistaggio delle indagini sulla strage alla stazione di Bologna;
Bancarotta fraudolenta (Banco Ambrosiano).
Nel 1993 venne indagato per offesa all'onore dell'allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro per un articolo pubblicato sul mensile trevigiano "Il piave" .
L'archivio di Gelli
L'11 febbraio 2006 Licio Gelli ha donato al Comune di Pistoia il proprio "archivio non segreto", nell'ambito di una discussa cerimonia ufficiale, svolta sotto il patrocinio dello stesso Comune, ma alla quale gli amministratori comunali pistoiesi hanno preferito non prendere parte.
Restano tuttora segreti, e nella sola disponibilità del "Venerabile", i numerosi archivi distribuiti tra Montevideo, la Svizzera, villa Wanda, Castiglion Fibocchi, l'Argentina e Montecarlo. Della cosiddetta "rubrica dei 500" (426 fascicoli da Gelli intestati a uomini d'affari, politici, società, banche, ecclesiastici ecc.) Guardia di Finanza ed inquirenti non sono mai riusciti a reperire il contenuto.
Vecchiaia
Oggi Licio Gelli ha 89 anni ed è agli arresti domiciliari nella sua villa Wanda di Arezzo dove sconta la pena di 12 anni per la bancarotta dell'Ambrosiano:
Attualmente partecipa al programma Venerabile Italia su Odeon TV come intervistato. Villa Wanda è stata sequestrata dallo Stato ma, dopo varie aste andate deserte è stata affidata a Licio Gelli come custode giudiziario.
Critiche
Gelli è uno dei personaggi più controversi del panorama politico-giudiziario italiano. Il dibattito intorno alla sua figura si è fatto ancor più arroventato in occasione di alcuni suoi articoli particolarmente pungenti pubblicati sul giornale Il piave: uno sull'informazione in Italia, l'altro sulla democrazia italiana, un altro ancora sulla magistratura.
Note
^ http://biografie.studenti.it/biografia.htm?BioID=1516&biografia=Licio+Gelli
^ Indro Montanelli e Mario Cervi, L'Italia del Novecento, BUR, 2000, ISBN 88-17-86402-1, pp. 506 sgg.
^ Focus storia 2008 26
^ Edward Herman, Gerry O'Sullivan, The "Terrorism" Industry, Pantheon, 1989, p. 161 ff.
^ Corriere della Sera, 16 novembre 1992, Pagina 11
^ Gelli: "Senza Berlusconi Italia nel caos. E Veltroni dovrebbe scomparire", «la Repubblica.it», 4 dicembre 2008
^ La villa di Licio Gelli a Castiglion Fibocchi in provincia di Arezzo è stata perquisita dai carabinieri per ordine dei magistrati milanesi Gherardo Colombo e Giuliano Turone. Sembra che si sia trovata, fra l'altro, una lista di 962 iscritti alla loggia, denominata P2, di cui Licio Gelli è "maestro venerabile" (da un comunicato dell'ANSA del 17 marzo 1981, ore 12,18)
^ Intervista a Repubblica, 28 settembre 2003
^ Filmografia
Dossier Argentina, (documentario TV) di Ruben H. Oliva, Enrico Deaglio
È stata data la notizia di un progetto di film su Licio Gelli che sarebbe impersonato da George Clooney e dovrebbe essere scritto da David Black e diretto da Olivier Dahan. Gelli ha firmato un contratto con la Sony per il film vincolandolo alla condizione che deve prima esaminare la sceneggiatura e approvarla.
Voci correlate
P2
Strage di Bologna
Altri progetti
Wikisource
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Wikiquote contiene citazioni di o su Licio Gelli
Collegamenti esterni
Sito della testata giornalistica "Il Piave" in cui Gelli scrive con regolarità
Intervista a Licio Gelli pubblicata su La Repubblica il 28 settembre 2003
La Loggia P2 e Licio Gelli fino a Berlusconi
Reazioni della massoneria regolare allo scandalo P2
Licio Gelli, Silvio Berlusconi ed il Piano di Rinascita Democratica della P2 Fonte:Gheminga
Loggia P2(.com) - Informazioni, storia, sentenze, bibliografia sulla P2 e biografia di Licio Gelli
Conspirator
Scheda su Conspirator: The Story of Licio Gelli dell'Internet Movie Database
YouTube, Il Discepolo 1816
Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Licio_Gelli"
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