Ignazio Gardella (1905-1999)
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Ignazio Gardella in Rete:
Biografia:
(estratta da Wikipedia)Ignazio Gardella (Milano, 30 marzo 1905 – Oleggio, 15 marzo 1999) è stato un architetto, ingegnere e designer italiano.
Gardella è certamente una delle figure fondamentali dell'architettura italiana del XX secolo. Nato in una famiglia di architetti, il capostipite è l'omonimo bisnonno Ignazio Gardella (senior), si laurea in ingegneria al Politecnico di Milano nel 1928 (mentre ottenne la laurea in architettura all' IUAV nel 1949). Nel periodo universitario entra in contatto con gli altri giovani protagonisti della scena milanese assieme ai quali prende parte attiva alla creazione del Movimento Moderno italiano. La lunga attività professionale, che inizia prima della laurea alla fine degli anni '20 con il padre Arnaldo Gardella, produce un'enorme quantità di progetti e realizzazioni. Tra i primi edifici si può ricordare il Dispensario Antitubercolare di Alessandria (1934-38) che è uno dei capolavori dell'architettura razionalista. Prima della guerra sono da rimarcare anche alcune importanti partecipazioni a concorsi d’architettura. Nel primo dopoguerra Gardella riprende l'attività con pieno vigore producendo molte opere importanti e alcuni capolavori, come le case Borsalino ad Alessandria (1952). Negli stessi anni è protagonista dei maggiori momenti culturali, quali i CIAM (nel ’52 fonda, con altri, la sessione estiva di Venezia; nel ’59 partecipa al X CIAM ad Otterlo nei Paesi Bassi), o i primi congressi INU (il primo nel ’49). La figura di Gardella rimane ai vertici del made in italy dell'architettura per tutti gli anni ’60 e ’70, con intensa attività professionale la cui importanza è testimoniata dalla presenza sulle maggiori riviste internazionali. Suo è il progetto del nuovo Palazzo di Giustizia della Spezia (Relazione sul progetto e fotografie nel sito del Tribunale della Spezia, che ospita anche un estratto della Rivista di architettura ZODIAC). Nell'ultimo periodo della sua vita Gardella, ormai tra i decani dell'architettura italiana, produce ancora significativi progetti, come la Facoltà di Architettura di Genova (1975-89), che lo pongono ancora in prima linea nel dibattito sull'architettura.
L'attività di Gardella ha avuto un ruolo determinante anche nel campo del design, già dal 1947 quando fonda, insieme a Luigi Caccia Dominioni l'azienda Azucena, la prima che inaugurò la produzione italiana di design di qualità. Gardella ha progettato principalmente mobili d’arredamento.
Gardella ebbe anche una importante attività didattica, da quando nel 1949 venne invitato da Giuseppe Samonà a far parte dello staff dell' IUAV. La carriera universitaria lo portò ad essere nominato professore ordinario nel 1962 e si protrasse fino al 1975.
Numerosi i riconoscimenti ricevuti, tra i quali: il premio nazionale Olivetti per l'Architettura (1955), la Medaglia d'oro del Presidente della Repubblica ai benemeriti della Scuola, della Cultura e dell'Arte (1977), il Leone d'Oro alla carriera dalla Biennale di Venezia (1996), i titoli di membro onorario del RIBA (Royal Institute of British Architects), di membro dell'Accademia di San Luca e socio onorario dell'Accademia di Belle Arti di Brera.
L'architettura secondo Gardella
Se si cerca lo stile di Ignazio Gardella si rimane disorientati. I suoi progetti, negli anni, cambiano secondo le diverse tendenze architettoniche, spesso le anticipano, ma sempre contengono elementi divergenti dalla corrente alla quale si potrebbero associare. Gardella è uno degli architetti del Razionalismo italiano, ma il suo recupero di tecniche costruttive locali, come il famoso grigliato di mattoni del Dispensario, lo rende in qualche modo eretico. Negli anni ’50 si avvicina alle correnti di recupero regionalista, ma i suoi edifici, mantengono, viceversa, una astrattezza distante dalle manifestazioni più note, del neoliberty o del neorealismo architettonico. Negli anni ’60 e ’70 l'autore sembra aderire ad una impostazione fortemente professionale, di indirizzo coerente al Movimento Moderno o (international style). Gli Uffici Alfa Romeo (1969) si confrontano con l'impiego di materiali industrializzati e la gestione di un programma complesso; ma, a fronte di ciò, Gardella propone un tenace controllo della forma, imponendo addirittura una composizione simmetrica. Negli anni ‘80 sembra aderire al post-modern, ma in realtà non ne condivise i fondamenti. Così egli stesso riferisce: … è sempre difficile dire chi sono i padri e chi sono i figli. Ma con Mario Ridolfi si diceva, scherzando, che se veramente noi fossimo stati i padri di tutte le opere esposte (alla Mostra della Biennale di Venezia del ’80) avremmo dovuto ammettere (…) di essere andati a letto con donne di ogni tipo e ogni razza (S. Guidarini, 2002). In realtà ci sono degli aspetti che permangono durate tutta la lunga carriera e ne costituiscono la continuità. Tali aspetti si possono sintetizzare in due punti complementari.
- L'architettura di Gardella mantiene sempre una compostezza che si potrebbe definire classica. Ciò lo si desume sia dalla estrema raffinatezza del dettaglio, che lo accosta talvolta al contemporaneo amico Franco Albini, sia dal controllo del disegno complessivo dell'edificio e dello spazio architettonico. Nella sua architettura c’è la preoccupazione di distaccarsi dall'immediato, dalla moda del momento, e di ricercare un altrove senza tempo.
- Complementare a questo aspetto è invece la capacità di cambiare registro, di adattarsi al genius loci (lo spirito del luogo), come pochi altri architetti sono riusciti ad esprimere. Se si confrontano le quasi contemporanee case Borsalino ad Alessandria con la casa alle Zattere a Venezia ci si rende conto di una differenza enorme. Cambiano i materiali, gli elementi, l'impostazione dei volumi. Ciò è dovuto evidentemente alla volontà di accogliere influenze dal contesto dell'ambiente costruito.
Opere e progetti significativi
Facoltà di Architettura, Genova
- 1933-36 Ampliamento della Villa Borletti a Milano.
- 1934 Progetto di concorso per la torre littoria di Piazza del Duomo a Milano (non realizzato).
- 1934-38 Dispensario Antitubercolare di Alessandria.
- 1937-39 Laboratorio Provinciale di igiene e profilassi ad Alessandria
- 1944 Redazione del piano Milano-Verde (con il gruppo della rivista Casabella tra cui Franco Albini, Giuseppe Pagano e Giovanni Romano);
- 1947 Casa del Viticoltore
- 1947-54 Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano (PAC) (ristrutturata dallo stesso architetto – con il figlio Jacopo Gardella - nel 1996 dopo l'attentato del 1993).
- 1952 Case Borsalino ad Alessandria.
- 1953-58 Casa alle Zattere a Venezia Foto e disegni
- 1957 Chiesa di Cesate
- 1958 Mensa Olivetti ad Ivrea.
- 1963-94 Palazzo di Giustizia della Spezia
- 1965-69 Chiesa di San Nicolao della Flue a Milano
- 1969 Uffici Alfa Romeo ad Arese.
- 1969 Progetto per il teatro di Vicenza (non realizzato) .
- 1969 Complesso parrocchiale S. Giovanni Evangelista di Macchitella in Gela.
- 1969-75 Piano particolareggiato della zona di San Donato e San Silvestro a Genova (realizzato differentemente e parzialmente, con Silvano Larini, coll. Jacopo Gardella, Daniele Vitale, Giuliano Nardi) .
- 1975-89 Facoltà di Architettura di Genova.
- 1981-90 Teatro Carlo Felice a Genova (con Aldo Rossi, Bruno Reichlin e Angelo Sibilla).
- 1993 Palazzo Esselunga a Sesto Fiorentino
- 1994 Palazzo di Giustizia della Spezia.(Relazione sul progetto e fotografie nel sito del Tribunale della Spezia, che ospita anche un estratto della Rivista di architettura ZODIAC).
Scritti dell'autore
L'attività pubblicistica di questo autore, sebbene si estenda durante tutta la sua carriera attraverso articoli e progetti pubblicati in tutte le maggiori riviste nazionali ed internazionali, non produce testi di interesse teorico. Per avere un compendio delle sue principali idee si può far riferimento a:
Intervista a Ignazio Gardella a cura di Antonio Monestiroli, L'architettura secondo Gardella, Bari-Roma, Laterza,1997.
Bibliografia essenziale
Alberto Samonà, Ignazio Gardella e il professionismo italiano, Roma, Officina, 1981c.
AA. VV. a cura di Marco Porta, L'architettura di Ignazio Gardella, presentazione di Giulio Carlo Argan; saggio introduttivo di Roberto Gabetti; testimonianze di Franco Purini, ... (e altri), Milano, Etas libri, 1985.
AA. VV. a cura di Maria Cristina Loi, Ignazio Gardella. Architetture, Electa, Milano 1998.
Paolo Zermani, Ignazio Gardella, Roma-Bari, Laterza, 1991,
AA. VV. a cura di Franco Buzzi Ceriani, Ignazio Gardella progetti e architetture 1933-1990, Venezia, Marsilio, 1992.
Stefano Guidarini, Ignazio Gardella nell'architettura italiana. Opere 1929-1999, Milano, Skira, 2002.
Alberto Ballerino, a cura di, 80 anni di storia alessandrina - 1925-2005, Il Piccolo, Alessandria, 2005
Collegamenti esterni
In italiano:
pagina monografica del sito del Liceo Berchet, di cui Gardella fu studente
pagina dal Museo Virtuale dell'Architettura Moderna di Ivrea
biografia del sito Olivari
Aurelio Cortesi, Ricordo di Ignazio Gardella, in "Area" n. 44, maggio/giugno 1999, pp. 130-131
In inglese:
pagina monografica del sito Vitruvio
Portale Architettura
Portale Design
Portale Ingegneria
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