Gustav Mahler (1860-1911)
Informazioni di base:
Gustav Mahler in Rete:
Biografia:
(estratta da Wikipedia)Gustav Mahler nel 1909
Gustav Mahler (Kalischt, 7 luglio 1860 – Vienna, 18 maggio 1911) è stato un compositore e direttore d'orchestra austriaco di origine boema.
Biografia
Gustav Mahler nacque a Kalischt (Boemia, nell'Impero Austro-Ungarico, oggi in Repubblica Ceca), figlio di Bernhard e Mary Hermann (i quali, lo stesso anno, si trasferirono ad Iglau) e sviluppò presto una particolare passione per la musica. La sua infanzia fu molto triste, costellata dalla morte di diversi dei suoi fratelli. Aiutato dal padre (e dal maestro Epstein), che in giovinezza strimpellava il violino, nel 1875 riuscì ad entrare al conservatorio di Vienna, che frequentò tre anni, ottenendo consensi e suscitando gelosie probabilmente a causa del suo brutto carattere. In questo clima strinse una buona amicizia con Hugo Wolf, Hans Rott, i fratelli Rosè, il violinista Krizianovskij. Il sodalizio intellettuale e artistico con il compositore Anton Bruckner, si rivelò "utile" anche in campo lavorativo.
La prima composizione conosciuta di Gustav Mahler, risalente al 1876 è un Klavierquartett in la minore, nato come saggio per il conservatorio, di cui si possiede il primo tempo e 27 battute del secondo. A parte le composizioni distrutte o incomplete del periodo giovanile, ci sono pervenuti lieder per tenore e pianoforte su testi composti dallo stesso Mahler, dedicati alla giovinetta Josephine Poisl. Del 1880 è Das Klagende Lied (Canto di lamento), ancora su testo proprio. A seguire compose i cinque Lieder und Gesänge aus der Jugendzeit (Canti della giovinezza, 1880-1883 e 1887-1890) e i Lieder eines fahrenden Gesellen (Canti di uno in cammino, 1884).
Dopo aver completato gli studi al conservatorio Mahler ebbe le prime esperienze nella direzione d'orchestra a Bad Hall nel 1880, negli anni seguenti continuò la sua carriera di direttore presso altri importanti teatri d'opera dell'Europa centrale: Lubiana nel 1881, Olomuc nel 1882, Vienna e Kassel nel 1883, Praga nel 1885, Lipsia nel 1886 e Budapest nel 1888. Nel 1887 Mahler fu chiamato a sostituire il celebre direttore Arthur Nikisch per il ciclo l'Anello del Nibelungo di Richard Wagner; il grande successo ottenuto contribuì ad accrescere la sua fama ed il suo prestigio come direttore sia fra i critici musicali sia presso il pubblico. Analoga fortuna non ottennero invece le sue composizioni: risalgono a questo periodo il completamento dell'opera teatrale Die Drei Pintos di Carl Maria von Weber, che riscosse critiche altalenanti e non è riuscita ad entrare stabilmente nel repertorio operistico, e la Prima sinfonia in re maggiore Il Titano, ispirata all'omonimo romanzo di Jean Paul, che fu più volte riveduta dall'autore anche a causa della fredda accoglienza ricevuta.
Dal 1893 al 1896 Mahler trascorse i periodi di vacanza estivi a Steinbach am Attersee in Alta Austria, località in cui continuò la revisione della Prima Sinfonia (la prima esecuzione era stata nel 1889), compose la Seconda Sinfonia, abbozzò la Terza Sinfonia, e scrisse la maggior parte dei lieder del ciclo Des Knaben Wunderhorn (in italiano Il corno magico del fanciullo), basato su un famoso ciclo di poesie curato da Achim von Arnim e Clemens Brentano.
Nel 1897 Mahler, che aveva allora 37 anni, ricevette l'incarico di direttore della Wiener Staatsoper (Opera di Stato di Vienna), vale a dire la posizione musicale più prestigiosa dell'Impero austriaco; poiché si trattava di un "ufficio imperiale" secondo la legge austro-ungarica in vigore l'incaricato non poteva essere di religione ebraica. Mahler, che mai era stato un ebreo devoto e praticante, si era già convertito per tempo al cattolicesimo, religione che comunque non gli era estranea: da ragazzo infatti era stato corista in una chiesa cattolica, dove il maestro del coro gli aveva anche insegnato a suonare il pianoforte.
Con il passare degli anni Mahler continuò ad essere attratto dal cattolicesimo, ed elementi ed influenze cattolici si possono osservare nei suoi lavori, ad esempio l'uso dell'inno Veni Creator Spiritus nella sua Ottava Sinfonia. In ogni caso la presenza dello spirito e dello stile ebraico rimane ampiamente presente in tutta la sua musica, per esempio l'uso di temi in stile Klezmer nel terzo movimento della Prima Sinfonia.
Nel 1899 e nel 1910 egli diresse le versioni da lui rivedute della Seconda e della Quarta Sinfonia di Robert Schumann.
Nei dieci anni di direzione all'Opera di Vienna, Mahler rinnovò profondamente il repertorio di quell'istituzione musicale e ne migliorò la qualità artistica, riuscendo a piegare sia gli esecutori sia gli ascoltatori alla sua visione della musica e dell'arte. Quando egli ricevette l'incarico, le opere più popolari erano il Lohengrin, la Manon di Massenet, e Cavalleria rusticana; il nuovo direttore decise un nuovo corso più concentrato verso il repertorio del periodo classico, cominciando dalle opere di Christoph Willibald Gluck e di Wolfgang Amadeus Mozart, avvalendosi anche della collaborazione del pittore Alfred Roller per la messa in scena di originali produzioni del Fidelio, di Tristan und Isolde, e del ciclo L'anello del Nibelungo.
Agli inizi del Novecento Vienna era una delle città più grandi ed importanti del mondo, capitale di una grande impero multinazionale nell'Europa Centrale e centro molto vivace dal punta di vista artistico e culturale; Mahler conosceva molti fra gli intellettuali ed artisti che a quel tempo vivevano a Vienna, fra gli altri i pittori Gustav Klimt ed Egon Schiele.
Mahler lavorava per nove mesi l'anno all'Opera di Stato, gli restava così solo il periodo estivo per dedicarsi alla composizione; egli era solito passare le estati a Maiernigg sul lago Wörthersee ed in questa località idilliaca compose quattro sinfonie (dalla Quinta all'Ottava), i Rückert Lieder, i Kindertotenlieder (Canti per la morte dei fanciulli), entrambi basati su poesie di Friedrich Rückert, e Der Tamboursg'sell, l'ultimo dei suoi lieder per Des Knaben Wunderhorn.
Nel giugno del 1901 Mahler si trasferì in una nuova villa sul lago sempre a Maiernigg in Carinzia. Il 9 marzo 1902 Mahler sposò Alma Schindler, di vent'anni più giovane e figliastra del noto pittore viennese Carl Moll. Alma era musicista e compositrice, tuttavia il marito le proibì di continuare a cimentarsi con la composizione, anche se appartengono alla mano di Alma delle copie manoscritte di alcune partiture di Gustav. Mahler interagì in modo creativo anche con altre donne, fra cui la violista Natalie Bauer-Lechner, di due anni più vecchia, che aveva conosciuto durante il periodo di studi a Vienna. Alma e Gustav ebbero due figlie: Maria Anna (detta Putzi, 1902-1907), che morì a quattro anni di difterite, ed Anna (detta Gucki; 1904-1988), che divenne una scultrice.
Malato gravemente di cuore all'incirca dal 1907, Mahler fu più volte costretto a sottoporsi a delicate terapie mediche, e si rivolse invano a celeberrimi specialisti che, però, non poterono far altro che constatare la gravità del suo male, una endocardite maligna ed incurabile. Tornato apposta a Vienna dall' America (dove risiedette per circa un anno e dove ottenne strepitosi successi concertistici), Mahler morì nel sanatorio di Loew nell'anno 1911. I contributi alla sua biografia ci sono dati dalla moglie Alma e dall'amica Natalie Bauer-Lechner.
Le Sinfonie
- La Prima Sinfonia
Nel 1888 Mahler portò a termine la prima versione della Prima sinfonia in re maggiore Il Titano, ispirata all'omonimo romanzo di Jean Paul. La prima esecuzione a Budapest nel 1889) fu quasi un disastro. La sinfonia, inizialmente concepita in cinque movimenti, in seguito fu ridotta in quattro movimenti dopo che Mahler decise di eliminare l'andante intitolato Blumine. Il più noto dei quattro movimenti è sicuramente il terzo, una sorta di marcia funebre iniziata da un contrabbasso solo che esegue una spettrale parodia della canzone popolare per bambini Fra Martino.
- La Seconda Sinfonia
I primi successi per Gustav Mahler arrivarono invece con l'esecuzione della Seconda sinfonia, detta Resurrezione, il cui primo movimento risale al 1888, ma che fu completata solamente sei anni dopo nel 1894. Divisa in cinque movimenti, la Seconda prevede, oltre alla smisurata orchestra tipica di quasi tutti i lavori mahleriani, anche l'intervento di due voci femminili soliste e del coro ed è la prima delle tre sinfonie in cui Mahler rielabora temi tratti dal proprio ciclo di lieder Des Knaben Wunderhorn (Il corno magico del fanciullo).
- La Terza Sinfonia
La Terza sinfonia in re minore, composta tra il 1893 e il 1896 a Steinbach, fu eseguita per la prima volta solo nel 1902. La Terza di Mahler con i suoi sei movimenti ed una durata di circa 95 minuti di musica, è la più lunga sinfonia della storia della musica e richiede un organico strumentale di grandi proporzioni. Anche il tema conduttore di questa sinfonia, come della precedente, sembra essere l'immortalità: il quarto movimento cita alcuni testi del Così parlò Zarathustra del filosofo Nietzsche, e il quinto un'altra poetica dal Des Knaben Wunderhorn (Il corno magico del fanciullo), dedicate al tema. Insieme alla successiva Quarta, si mostra dominata da un'attitudine verso la dimensione sognante e naif.
- La Quarta Sinfonia
La Quarta sinfonia (1900), in sol maggiore concluse la trilogia delle sinfonie vocali (la seconda, la terza e la quarta), tematicamente legate ai lieder in precedenza composti su testi del Wunderhorn, anche se il motivo principale del I movimento è tratto dal II tema della sonata op. 120 in mi bemolle maggiore per pianoforte di Schubert. In questo caso, l'ultimo movimento è costituito proprio da un lied inizialmente composto per la raccolta del Wunderhorn, intitolato La vita celestiale, affidato alla voce di soprano. La Quarta è, dopo la Prima, la meno estesa fra le sinfonie di Mahler ed è anche quella che prescrive l'organico strumentale meno numeroso. Consta di quattro tempi: un allegro (anch'esso ricco di reminiscenze tematiche dal "Wunderhorn"), uno scherzo a cui la presenza di un violino accordato un tono sopra gli altri strumenti conferisce un tono a tratti spettrale, un vasto andante e appunto il lied finale. Theodor Adorno dice del sonaglio che suona all'inizio: "È veramente un campanello birbone, che senza dirlo dice: - Nulla di ciò che state ascoltando è vero".
- La Quinta Sinfonia
La Quinta sinfonia, in do diesis minore è del 1903. È anche l'unica sinfonia su cui Mahler tornerà più volte fino alla fine della sua vita, perché non era mai del tutto soddisfatto della strumentazione: la scrisse durante le estati del 1901 e 1902, ma la revisionò per ben sei volte, sia prima della "prima" del 1904 a Colonia, sia dopo, ritoccandone continuamente l'orchestrazione. Consta di cinque movimenti, divisi in tre parti. La prima parte è costituita dai primi due movimenti, fra loro tematicamente legati. Il primo è una marcia funebre in cui compare di nuovo in modo prepotente il gusto sardonico di Mahler (con una rielaborazione ironica del tema del destino della Quinta sinfonia di Beethoven; il secondo movimento, in forma sonata e in la minore, è in un tempo agitato e verso la fine presenta un luminoso tema in modo maggiore che tornerà nel finale della Sinfonia. La seconda parte è costituita per intero da un vastissimo Scherzo in re maggiore, in cui le reminiscenze di Wagner si mescolano con quelle del valzer viennese: quasi un compianto anticipato per un mondo (quello della Vienna imperiale) che stava per finire, dieci anni prima de Il cavaliere della rosa di Strauss. L'ultima parte della Sinfonia si apre con il famoso Adagietto, in fa maggiore, forse la pagina più nota di Mahler, utilizzato poi da Luchino Visconti per la colonna sonora del film Morte a Venezia: 103 battute affidate solo agli archi e ad un'arpa. Questa pagina detiene forse un record fra tutti i brani di musica classica: quello della maggiore differenza di durata che è possibile riscontrare fra le varie esecuzioni. Infatti, molti direttori affrontano (metronomo alla mano, più correttamente) questo Adagietto facendolo durare circa otto minuti (probabilmente anche Mahler stesso lo dirigeva così, come possiamo desumere dal raffronto con le incisioni del suo principale allievo, Bruno Walter), ma è possibile ascoltarne esecuzioni incredibilmente dilatate (in disco ce ne sono due molto belle, rispettivamente di Hermann Scherchen e Bernard Haitink), che sfiorano addirittura i quattordici minuti. La sinfonia si conclude poi con un Allegro che riprende uno dei temi principali dell'Adagietto, eseguendolo in maniera molto più frenetica.
- La Sesta Sinfonia
La Sesta sinfonia, in la minore, del 1903-1904 è conosciuta comunemente come Tragica (titolo che non si deve però a Mahler). È in quattro tempi e presenta un'unità tonale del tutto inconsueta nell'autore: ben tre movimenti su quattro, infatti, sono nella tonalità di impianto. È anche l'unica sinfonia mahleriana a terminare con un movimento in tonalità minore (tutte le altre sinfonie, anche le più drammatiche, presentano un finale "positivo", come la Prima o la Quinta, o quanto meno sereno, come le tre sinfonie del Wunderhorn o la Nona).
- La Settima Sinfonia
La Settima sinfonia (1904-1905) presenta, con i suoi cinque tempi, una struttura "simmetrica". La "chiave di volta" è rappresentata dal movimento più breve, lo Scherzo, che sta in terza posizione, preceduto e seguito da due movimenti in tempo moderato, entrambi denominati "Nachtmusik" (Serenata), mentre i due movimenti estremi sono due Allegri di ampie proporzioni. Introdotto da una frase in tempo più lento, affidata a un flicorno, il primo movimento rimane incerto circa la tonalità fondamentale fra mi minore e si minore. La prima Nachtmusik si distingue per il carattere sarcastico e i ritmi a tratti da marcia (quasi una totentanz). Lo Scherzo porta la curiosa indicazione di tempo "Schattenhaft" (Tenebroso) ed è un pezzo di grande virtuosismo per tutta l'orchestra. Nella seconda Nachtmusik compaiono due strumenti non propri della musica orchestrale, una chitarra e un mandolino, che contribuiscono a dare al pezzo momenti di sonorità insolita e quasi surreale. Degno di nota in questo brano è l'incipit affidato al violino solista: si tratta di una citazione quasi letterale del celebre tema "Amami Alfredo" da La traviata di Giuseppe Verdi. Conclude la sinfonia un ampio movimento in tempo veloce, il cui tema principale (una parodistica deformazione dell'incipit dell'ouverture da I maestri cantori di Norimberga) riappare di continuo, quasi come un Leitmotiv, inframmezzato da motivetti giocosi e spesso all'apparenza banali.
La prima americana dell'Ottava Sinfonia (1916): Leopold Stokowski dirige la Philadelphia Orchestra
- L'Ottava Sinfonia
L'Ottava sinfonia, in Mi bemolle maggiore, del 1906, detta dei mille, in riferimento al numero degli esecutori (circa mille appunto, tra strumentisti e cantanti) è considerata l'opera più problematica di Mahler. In particolare si critica la definizione di sinfonia per l'Ottava (essendo completamente cantata), rappresentando essa probabilmente il culmine di quel processo di disgregazione della forma sinfonica comune al periodo post-beethoveniano: lo stesso Mahler scrisse che si trattava di un lavoro "talmente singolare e nella forma e nel contenuto che non è possibile scriverne". Con l'Ottava, comunque, Mahler ottenne il suo successo più clamoroso e, successivamente, venne considerato l'apice della sua opera da Anton Webern, Arnold Schoenberg e Alban Berg. È motivo di discussione l'accostamento dell'inno Veni creator spiritus di Rabano Mauro, musicato nella prima parte, e la scena finale del Faust di Goethe. Schoenberg ebbe a definire le due parti "un'unica idea di inaudita lunghezza e poderosa ampiezza, concepita e dominata nello stesso momento".
- Das Lied von der Erde
La successiva composizione Das Lied von der Erde (Il canto della terra), sottotitolato Symphonie fur eine tenor- und eine alt- (oder bariton-) Stimme und Orchester, su testi di poeti cinesi, non fu direttamente inserita fra le sinfonie numerate di Mahler.
- La Nona Sinfonia
La Nona sinfonia, in Re maggiore, considerato vertice delle composizioni sinfoniche del secolo, è del 1909. Il direttore d'orchestra Leonard Bernstein ha paragonato il decisivo, e forse testamentario, ultimo movimento a uno stato di meditazione trascendentale, ove l'ego pare dissolversi in un'ambigua estasi dell'Essere.
- La Decima Sinfonia
Mahler morì nel 1911, durante la composizione di quella che avrebbe dovuto essere la sua Decima sinfonia. Di questa sinfonia è stato completato da Mahler solo l'adagio iniziale in Fa diesis maggiore. Fra le numerose ricostruzione della partitura, le versioni del musicologo Deryck Cooke sono le più eseguite. Le ultime due sinfonie e il Canto della Terra vennero composte da Mahler mentre si trovava in soggiorno estivo a Dobbiaco.
Lo stile
La musicologia ha avuto a lungo difficoltà ad inquadrare lo stile di Mahler. È risaputo che nelle sue composizioni il profondo si unisce spesso al banale. E proprio l'accusa di banalità è la più frequente fra i suoi detrattori: nella prima sinfonia, il tema, noto a tutti, di Fra Martino, trasformato in una marcia funebre affidata ai contrabbassi, e in Sant'Antonio di Padova predica ai pesci (uno dei lieder da Das Knaben Wunderhorn, che Mahler trascrive poi per orchestra facendone lo Scherzo della Seconda Sinfonia) si rileva un carattere grottesco e in molte altre opere il materiale tematico deriva dalla musica popolare o addirittura bandistica, genere che il compositore lamentava di non aver indagato a fondo.
Tra i più noti apologeti di Mahler ricordiamo Arnold Schoenberg e Anton Webern, che diresse varie volte le sue sinfonie (è ricordata in particolare la direzione della ottava).
Mahler non rompe il linguaggio tonale, ma lo spinge fino ai limiti delle possibilità. Quirino Principe indica un passo della seconda sinfonia: ad un certo punto appare una triade di re minore dei corni che tocca la sensibile. Il do diesis sale alla tonica, ma con molta attesa, e nella nostra mente non c'è la tonica ma la sensibile: addirittura lo stesso passaggio viene riproposto e senza risoluzione. Non è forzato soltanto il sistema tonale, ma anche il lato tecnico: è stato acutamente detto che Mahler ottiene risultati con mezzi che non si adattano affatto a ciò che vuole ottenere. È stata fatta una interessante similitudine: Mahler raggiunge un paese vicino non per la strada più semplice, ma facendo tutto il giro del mondo.
Bisogna considerare che Mahler era separato dal classicismo brahmsiano e dalla musica a programma neotedesca; nelle sinfonie egli inseriva un "programma interiore", basato sui suoi sentimenti. Il linguaggio sinfonico è consapevolmente legato alla tradizione di cui però piega al massimo le possibilità (aumentando a dismisura anche la strumentazione orchestrale), creando percorsi ricchi di una logica dispersiva e ambigua che trova una disperata conciliazione nella perdita di un centro tematico in mezzo a una caotica molteplicità. Il suo stile nasce soprattutto dal dibattito sul "problema sinfonico" aperto insieme all'amico Bülow.
Elenco delle opere
Tre lieder per tenore e pianoforte, su testi di Gustav Mahler, dedicati a Josephine Poisl, 1880
Im Lenz
Winterlied
Maitanz im Grünen
Das Klagende Lied, su testo di Gustav Mahler. Testo ultimato il 18 marzo 1878, partitura ultimata il 1° novembre 1880.
Waldmärchen
Der Spielmann
Hochzeitsstuck
Cinque Lieder (Lieder und Gesange, vol. I), 1880-1883
Frühlingsmorgen
Erinnerung
Hans und Grethe
Serenade aus «Don Juan»
Phantasie aus «Don Juan»
Lieder eines fahrenden Gesellen, testo di Gustav Mahler, 1884
Wenn mein Schatz Hochzeit macht
Ging heut' morgen übers Feld
Ich hab' ein glühend Messer
Die zwei blauen Augen
Sinfonia n. 1 in re maggiore, 1885(?)-1888
Langsam, schleppend. Immer sehr gemachlich
Blumine (Andante allegretto)
Kräftig, bewegt, doch nicht zu schnell
Feierlich und gemessen, ohne zu schleppen
Stürmisch bewegt. Energisch
Nove Lieder da Des Knaben Wunderhorn, per voce e pianoforte, 1888-1891
Um schlimme Kinder artig zu machen
Ich ging mit Luszt durch einen grunen Wald
Aus! Aus!
Starke Einbildungskraft
Zu Strassburg auf der Schanz
Ablösung im Sommer
Scheiden und Meiden
Nicht wiedersehen!
Selbstgefühl
Dieci Lieder da Des Knaben Wunderhorn, per voce e orchestra, 1892-1896
Der Schuldwache Nachtlied
Verlor'ne Muh'
Trost im Unglück
Wer hat dies Liedlein erdacht?
Dar irdische Leben
Des Antonius von Padua Fischpredigt
Rheinlegendchen
Lied des Verfolgten im Turm
Wo die schönen Trompeten blasen
Lob des hohen Verstandes
Es sungen drei Engel
Urlicht
Sinfonia n. 2, in do minore, per soprano e contralto solisti, e coro misto, 1888-1894
Allegro maestoso
Andante moderato
In ruhig
Urlicht
Im Tempo des Scherzos. Wild herausfahrend. Wieder sehr breit. Ritardando. Maestoso. Wieder zurückhaltend. Langsam. Misterioso. Etwas bewegter. Mit Aufschwung aber nicht eilen.
Sinfonia n. 3, in re minore, per contralto solista, coro femminile e coro di bambini, 1895-1896
Kräftig.Entschieden
Tempo di minuetto: sehr mässig
Comodo. Scherzando. Ohne Hast
Sehr langsam. Misterioso
Lustig im Tempo und keck im Ausdruck
Langsam. Ruhevoll. Empfunden
Sinfonia n. 4, in sol maggiore, per soprano solista, 1899-1900
Bedächtig. Nicht eilen
Im gemachlicher Bewegung, ohne Hast
Ruhevoll''
Sehr behaglich
Due Lieder da Des Knaben Wunderhorn, per voce e orchestra, 1899-1901
Revelge
Der Tamboursg'sell
Cinque Lieder su testi di Friedrich Ruckert, per voce e orchestra, 1901-1902
Blicke mir nicht in die Lieder!
Ich atmet' einen linden Duft
Ich bin der Welt abhanden gekommen
Um mitternacht
Liebst du um Schoenheit
Sinfonia n. 5, in do diesis minore, 1901-1903
Prima parte
Trauermarsch
Stürmisch bewegt mit grösster Vehemenz
Seconda parte
Scherzo
Terza parte
Adagietto
Rondo-Finale
Kindertotenlieder, per voce e orchestra, su testi di Ruckert, 1901-1904
Nun will die Sonn' so hell aufgeh'n
Nun seh' ich wohl, warum so dunkle Flammen
Wenn dein Mutterlein
Oft denk' ich, sie sind nur ausgegangen
In diesem Wetter
Sinfonia n. 6, in la minore, 1903-1904
Allegro energico, ma non troppo
Scherzo. Wuchtig
Andante moderato
Finale
Sinfonia n. 7, in mi minore (o in si minore), 1904-1905
Langsam. Allegro risoluto ma non troppo
Nachtmusik I. Allegro moderato
Scherzo. Schattenhaft
Nachtmusik II. Andante amoroso
Rondo-finale
Sinfonia n. 8, in mi bemolle maggiore, per 3 soprani, 2 contralti, tenore, baritono e basso solisti, coro di bambini e doppio coro misto, 1906 detta anche "dei Mille".
Inno Veni creator Spiritus
Scena finale del Faust di Johann Wolfgang von Goethe
Das Lied von der Erde, su testi di poeti cinesi tradotti da Hans Bethge in Die chinesiche Flöte, 1908.
Das Trinklied vom Jammer der Erde
Der Einsame im Herbst
Von der Jugend
Von der Schönheit
Der Trunkene im Frühling
Der Abschied
Sinfonia n. 9 in re maggiore, 1909
Andante comodo
Im Tempo eines gemachlichen Ländlers
Rondo - Burleske
Adagio
Sinfonia n. 10 in fa diesis maggiore, 1910 (incompiuta)
Andante. Adagio
Scherzo
Purgatorio
Scherzo: Der Teufel tanzt es mit mir
Finale
Curiosità
Nel 1910 Mahler, colpito dalla scoperta del tradimento di sua moglie, fu consigliato di rivolgersi a Sigmund Freud, il quale lo incontrò una sola volta e quindi poté dargli solo alcuni consigli, i biografi (Quirino Principe e altri) riferiscono di un lungo colloquio di tre, quattro ore; Freud, durante l'incontro, una lunga passeggiata, seppe da Mahler che egli chiamava a volte la moglie Alma col nome della madre: Marie, e quindi formulo l'ipotesi (non la diagnosi) che Mahler fosse affetto dal c.d. "complesso della vergine Maria". Alma smentì questo fatto, fortificando la sua tesi con la prova che Mahler aveva difficoltà a pronunciare la "r", e quindi sarebbe stato scomodo per lui chiamarla Marie. Freud tempo dopo, ricordando l'episodio dichiarò: «Nessuna luce illuminò ad un certo punto i sintomi della sua nevrosi ossessiva. Era come scavare con un bastoncino in un edificio misterioso».
Tra i vari specialisti in cardiologia a cui Mahler si rivolse per cercare di salvarsi, va ricordato il celebre batteriologo Andrè Chantemesse, il quale fu un pioniere della scienza ma anche un uomo assolutamente privo di tatto, che molto rudemente informò il suo paziente dello stato del suo male dicendo: "Non ho mai visto degli streptococchi svilupparsi in una maniera così meravigliosa, guardi questi filamenti, sembrano alghe marine!", lasciando letteralmente Mahler ammutolito per l'orrore.
Note
^ (EN) Bibliografia
Quirino Principe, Mahler. La musica tra Eros e Thanatos, Tascabili Bompiani
Paolo Petazzi, Le sinfonie di Mahler, 2002, ISBN 8831769189
Arnold Schoenberg, Gustav Mahler, 1950, (trad. it. ISBN 8877104147, 1998, Milano)
Antonio Greco, Gustav Mahler: Il mio tempo verrà - Breve viaggio nelle 10 Sinfonie, 2006, Laterza. ISBN 88-8231-370-0
Michel Chion, La sinfonia romantica. Da Beethoven a Mahler, Torino 1996, ed. SEI. ISBN 8805055565
Theodor W. Adorno, Mahler: eine musikalische Physiognomik, Suhrkamp, Frankfurt am Main 1985, ISBN 3-518-01061-1
Ferdinand Pfohl, Gustav Mahler, Eindrücke und Erinnerungen aus den Hamburger Jahren. (Ed. Knud Martner), Musikalienhandlung Karl Dieter Wagner, Hamburg 1973
Alessandro Romanelli, "Per amore di Mahler", Schena Editore, Fasano, 1995.
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Collegamenti esterni
The Lied and Art song Texts Page Testi originali dei Lieder di Mahler con traduzioni in italiano e in altre lingue
Ignazio Licata: La Vita ed il Tempo di Gustav Mahler
Settimane musicali Gustav Mahler a Dobbiaco
Max Schalk: Gustav Mahler (1860-1911) - Un tributo
Spartiti liberi di Gustav Mahler su International Music Score Library Project
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