Gottfried Leibniz (1646-1716)
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Gottfried Leibniz in Rete:
Biografia:
(estratta da Wikipedia)Gottfried Wilhelm von Leibniz, dipinto da Bernhard Christoph Francke (circa 1700)
Gottfried Wilhelm von Leibniz scritto anche Leibnitz (Lipsia, 21 giugno 1646 – Hannover, 14 novembre 1716) è stato un filosofo, scienziato, matematico e glottoteta, diplomatico, bibliotecario e avvocato tedesco, di probabile origine slava, ma di sicura, recente, ascendenza sassone.
A lui si deve il termine funzione (coniato nel 1694) che egli usò per individuare una quantità la cui variazione è fornita da una curva e per individuare la pendenza di tale curva e un suo punto particolare. Leibniz viene generalmente accreditato, assieme a Isaac Newton, come uno dei maggiori contributi allo sviluppo del calcolo infinitesimale moderno, con particolare accento sul calcolo integrale.
Cenni biografici e sintesi del pensiero
Dotato di notevole intelligenza, a soli sei anni aveva già imparato il latino leggendo Tito Livio e a quindici entrò all'Università di Lipsia. Conseguì una laurea in filosofia a diciassette anni ed un dottorato in legge a venti.
Nel 1673 Leibniz presenta alla Royal Society di Londra la prima calcolatrice meccanica in grado di moltiplicare e dividere. L'innovazione principale rispetto alla pascalina fu l'introduzione del traspositore. L'invenzione gli fruttò l'ammissione alla Royal Society, ma non ebbe immediata applicazione per le difficoltà di realizzazione. Venne ripresa nel 1820 da Xavier Thomas de Colmar e costituì la base di quasi tutte le calcolatrici meccaniche a quattro operazioni realizzate successivamente.
Un'altra grande intuizione di Leibniz fu l'introduzione del sistema numerico binario, oggi ampiamente utilizzato in Informatica. Questa idea, all'epoca priva di applicazioni, dovette attendere l'800 per essere ripresa e sviluppata da George Boole.
Anche se esistono alcune discussioni sulla paternità originale, Leibniz è accreditato assieme ad Isaac Newton dell'invenzione, intorno al 1670, del calcolo infinitesimale: in base ai suoi appunti, un importante punto di svolta nel suo lavoro lo si ebbe il 17 aprile 1675, quando utilizzò per la prima volta il calcolo integrale per trovare l'area dell'insieme di punti delimitato dalla funzione y=x.
Egli introdusse diverse notazioni usate nel calcolo fino ai giorni nostri, ad esempio il segno dell'integrale ∫ che rappresenta una S allungata (dal latino summa) e la d usata per le derivate (dal latino differentia).
Leibniz pensava che i simboli fossero molto importanti per la comprensione delle cose. Egli cercò di sviluppare un "alfabeto del pensiero umano" (da lui chiamato mathesis universalis), nel quale cercò di rappresentare tutti i concetti fondamentali usando simboli, e combinando questi simboli per rappresentare pensieri più complessi, senza però mai giungere ad una conclusione di questo ambizioso programma.
Il suo contributo filosofico alla metafisica è basato sulla Monadologia, che introduce le Monadi come "forme sostanziali dell'essere". Le Monadi sono delle specie di atomi spirituali, eterne, non scomponibili, individuali, seguono delle leggi proprie, non interagiscono, ma ognuna di esse riflette l'intero universo in un'armonia prestabilita. Dio e l'uomo sono anche monade: le monadi differiscono tra loro per la diversa quantità di coscienza che ogni monade ha di sé e di Dio al suo interno.
Nel modo abbozzato in precedenza, il concetto di monade risolve il problema dell'interazione tra mente e materia che sorge nel sistema di Cartesio, così come l'individuazione all'apparenza problematica nel sistema di Baruch Spinoza, che rappresenta le creature individuali come semplici modificazioni accidentali di un'unica sostanza. La Theodicee tenta di giustificare le imperfezioni apparenti del mondo sostenendo che esso è il migliore tra i mondi possibili.
Il mondo deve essere il migliore e più equilibrato dei mondi, perché è stato creato da un Dio perfetto. In questo modo, è risolto a priori il problema del male; non a posteriori con un premio ultraterreno per i giusti, che Kant userà per argomentare l'immortalità dell'anima. Le idee non sono incompatibili; l'affermazione "è il migliore dei mondi possibili" è un tipico giudizio sintetico a priori.
Mentre la "soluzione a posteriori" è una verità di fatto, una ragion pratica (direbbe Kant); la soluzione "a priori" è una verità di ragione, una ragion pura (direbbe Kant) cui è tenuto il filosofo. La critica di Voltaire rimane filosofica perché mossa non su un piano metafisico, ma sul lato pratico delle esperienze umane, l'unico in cui è debole (come notava lo stesso Leibniz). Leibniz in nome della metafisica sosteneva la prima verità.
Leibniz ha inventato la matematica dei limiti ed il principio degli indiscernibili, utilizzato nelle scienze, secondo il quale due cose che appaiono uguali - e fra le quali quindi la ragione non trova differenze - sono uguali. Da questo principio deduce il principio di ragion sufficiente per il quale ogni cosa che è, ha una causa. Questo principio implica il primo, nel senso che per parlare di differenza deve esserci un motivo (vedere delle differenze, appunto), rendendo inutile operare "distinguo" a tutti i costi.
Il principio di ragion sufficiente lo obbligava davanti ai mali del mondo a trovarvi una giustificazione, senza negarne l'esistenza a differenza della posizione di Sant'Agostino d'Ippona e di altri filosofi.
La frase "Viviamo nel migliore dei mondi possibili" fu guardata con divertimento dai suoi contemporanei, soprattutto François Marie Arouet de Voltaire, che parodiò Leibniz nella sua novella Candide, dove Leibniz appare come un certo Dottor Pangloss. Questo nome deriva dalla ricerca quasi disperata (e mai conclusa, ovviamente) di Leibniz di creare un linguaggio universale, basato su degli elementi minimi comuni a tutte le lingue. Da quest'opera il termine panglossismo si riferisce a persone che sostengono di vivere nel miglior mondo possibile.
La concezione di Leibniz era contrapposta alla tesi di Newton di un universo costituito da un moto casuale di particelle che interagiscono secondo la sola legge di gravità. Tale legge, infatti, secondo Leibniz era insufficiente a spiegare l'ordine, la presenza di strutture organizzate e della vita nell'universo e più razionale del continuo intervento dell'"Orologiaio" creatore dell'universo ipotizzato da Newton.
Leibniz è ritenuto la prima persona ad aver suggerito che il concetto di retroazione fosse utile per spiegare molti fenomeni in diversi campi di studio.
Statua di Gottfried Leibniz a Lipsia
L'idea di sistema economico secondo Leibniz
Leibniz scrisse un Piano di creazione di una società delle Arti e delle Scienze in Germania il cui primo obiettivo è di «produrre abbastanza nutrimento per la nazione al fine di migliorare le industrie, di facilitare la sorte della mano d'opera manuale attraverso il progresso tecnologico, di rendere sempre ad un prezzo abbordabile le macchine termiche, motore di base dell' azione meccanica, al fine che tutti possano costantemente sperimentare tutti i tipi di pensieri ed idee innovatrici, proprie a loro stessi e agli altri, senza perdere tempo prezioso». Leibniz considera che la schiavitù non migliora la produttività: è uno spreco perché la vera ricchezza risiede nelle capacità dei cittadini di inventare. Ne La Società e l'Economia, Leibniz aggiunge: «E perché tanta gente dovrebbe essere ridotta a tanta povertà per il bene di così pochi? La Società avrà dunque per scopo puntuale quello di liberare il lavoratore dalla sua miseria».
L'utopia, come in questo caso, anche se non può essere raggiunta, vale come limite a cui tendere.
Lo scritto nasce all'interno di una disputa con il filosofo liberista John Locke. Leibniz riteneva che uno Stato dovesse favorire la creazione d'invenzioni, di macchine e di manifatture, al fine di liberare l'uomo dal lavoro fisico più alienante e di dare alla società più pensatori e più capacità.
Nel saggio politico Sulla legge naturale, Leibniz affermò che la società perfetta è quella il cui obiettivo è la felicità suprema e generale.
Dal suo enorme epistolario, risulta che Leibniz ebbe influenza presso molte corti europee, fino alla Russia di Pietro il Grande del quale fu consigliere personale; nell'arco di anni di attività "diplomatica" riuscì a tessere una rete di amicizie con pensatori repubblicani nel mondo. Anche queste rientravano nel programma politico che Benjamin Franklin e Alexander Hamilton avevano in mente per l'America.
Il suo pensiero economico mosse una critica "ante litteram" sia a Karl Marx che ad Adam Smith. Secondo Leibniz la ricchezza di una nazione non risiede né nelle ore di lavoro incorporate nei beni (e "nel sudore" necessario a produrli) né nell'abbondanza di oro che corrisponde ad un attivo della bilancia commerciale (più esportazioni che importazioni); per il filosofo la ricchezza è in primo luogo la capacità di una nazione di produrre beni, il principale prodotto di una società sono le persone, e la ricchezza consiste nella disponibilità di un capitale umano di conoscenza e di un'industria manifatturiera in grado di garantire un futuro alla crescita economica. Perciò ogni repubblica secondo Leibniz avrebbe dovuto investire nell'istruzione e mantenere una propria industria manifatturiera. In un certo senso alle nazioni (come ad ogni individuo cosciente) era applicata la nozione di monade.
Opere
Disputatio Metaphysica de Principio Individui (1663)
De Arte Combinatoria (Sull'arte delle combinazioni, 1666)
De Casibus Perplexis (1667)
Nova methodus discendae docendaeque jurisprudentiae (1667)
Ratio corporis iuris reconcinnandi (1668)
Hypothesis Physica Nova (Nuove ipotesi fisiche, 1671)
Nova Methodus pro maximis et minimis, itemque Tangentibus... (1684)
Discours de métaphysique (1686)
Dynamica (1689)
Système nouveau de la nature et de la communication des substances, aussi bien que de l'unione qui il y a entre l'âme et le corps (1695)
Explication de l'Arithmétique Binaire (Spiegazione dell'aritmetica binaria, 1705)
Nouveaux essais sur l'entendement humain (Nuovi saggi sull'intelletto umano, 1705)
Théodicée (1710)
Monadologia (1714)
Voci correlate
Candido o l'ottimismo di Voltaire
Verità di ragione
Psittacismo
Altri progetti
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Collegamenti esterni
(EN) Leibnitiana
La riforma della dinamica secondo Leibniz
(EN) Biografia su MacTutor
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