Giuni Russo (1951-2004)

Informazioni di base:

  • Vero Nome: Giuseppa Romeo
  • Scomparsa nel: 2004
  • Data di nascita: 10 Settembre 1951
  • Professione: Cantante
  • Luogo di nascita: Palermo (PA)
  • Nazione: Italia
  • Giuni Russo in Rete:

  • Sito Ufficiale: Il sito ufficiale di Giuni Russo
  • Wikipedia: Giuni Russo su Wikipedia
  • Biografia:

    (estratta da Wikipedia)

    Giuni Russo - nome d'arte di Giuseppa Romeo - (Palermo, 10 settembre 1951 – Milano, 14 settembre 2004) è stata una cantautrice e cantante italiana di musica sperimentale.
    Nasce artisticamente nel 1968 con la sua prima partecipazione al Festival di Sanremo con il brano No amore, dopo aver vinto nel 1967 il Festival di Castrocaro con A chi.
    Dopo questo flash con lo pseudonimo di Giusy Romeo, durato appena due anni, si ritira per poi ripresentarsi nel mondo musicale nel 1975 con lo pseudonimo di Junie Russo, anch'esso flash durato due anni e mezzo, questo periodo rivolto ad pubblico straniero.
    Poi finalmente nel 1978 le affibbiano il nome d'arte Giuni Russo e solo tre anni dopo si fa notare dalla critica e dal pubblico con brani del calibro di L'addio, Una vipera sarò e Crisi metropolitana, l'anno successivo conobbe l'apice del successo con la canzone Un'estate al mare, con poi susseguirsi con il successo di brani come Sere d'Agosto, Good good-bye, Abbronzate dai miraggi, Mediterranea, Limonata cha cha, Alghero, Mango, papaya, Adrenalina e Morirò d'amore.
    Nel 1988 avvenne il cambio di rotta, decise di non seguire il suo vecchio genere musicale caratterizzato da canzonette estive, imposte d'obbligo dalla sua nota discografica Caterina Caselli; intraprendendo percorsi musicali e artistici del tutto originali, fino all'improvvisa e prematura morte a soli 53 anni, causata da un tumore.
    Artista mai banale, portata alla ricerca, forte di un talento naturale e di una vocalità importante e dal timbro originale, lodatissima dai critici, nota per la sua estensione vocale che le consentiva di coprire più di cinque ottave, così da imitare il verso dei gabbiani in alcune sue canzoni, tra cui Gabbiano e Un'estate al mare.
    Fu la prima interprete italiana ad usare la Musica di confine con l'album A casa di Ida Rubinstein del 1988, nel 1992 porta in Italia, la musicalità araba con l'album Amala.
    Nel corso della sua lunga carriera durata ben trentasei anni ha interpretato brani in: italiano, inglese, francese, giapponese, spagnolo, arabo, farsi e latino.

    Biografia
    Le origini e la vittoria a Castrocaro
    Era il 7 settembre 1951, quando, in Corso Domenico Scinà del quartiere "Borgo Vecchio" di Palermo alle spalle del Teatro Politeama, nasceva Giuseppa Romeo, penultima di nove figli. Il padre Pietro Romeo, preso da molti impegni, registra la nascita della figlia tre giorni dopo, il 10 settembre 1951.
    Figlia d'arte poiché cresciuta in una famiglia in cui la musica lirica era molto apprezzata: infatti suo padre era un baritono mentre la madre e la nonna dei soprani. Iniziò fin da giovanissima a coltivare l'attitudine al canto e alla composizione.
    Giusy Romeo nel 1968
    Muove i suoi primi passi nel mondo della musica, già all'età di 13 anni quando si esibisce presso il "Palchetto della Musica" davanti il Teatro Politeama di Palermo.
    Nel 1966 all'età di 15 anni decide di iscriversi alle selezioni del Festival di Castrocaro, ma riuscirà a partecipare e al tempo stesso a vincerlo un anno dopo. Nel 1967, vinse insieme a Elio Gandolfi il Festival di Castrocaro interpretando il motivo A chi, successo dello stesso anno lanciato da Fausto Leali.
    Da Sanremo alle prime incisioni
    Il successo di Castrocaro, le spalancò le porte per il Festival di Sanremo 1968, cui partecipò come nuova proposta con il nome di Giusy Romeo. Il suo brano, che servirà per il lancio del primo 45 giri dei tre che incide nello stesso anno, su etichetta EMI/Columbia, si intitolava No amore: lo interpreta insieme a Sacha Distel, il brano non ebbe successo tanto che fu eliminato e quindi escluso dalla finale.
    Nello stesso anno dopo la sfortunata partecipazione a Sanremo, Giusy pubblica altri due 45 giri che dovevano servire alla pubblicazione di un 33 giri che non ebbe mai produzione; questi 45 giri contenevano delle cover come Fumo negli occhi cover di Smoke in your eyes, I primi minuti cover di I Say A Little Prayer di Aretha Franklin.
    Nell'estate dello stesso anno, propone al Festivalbar, il brano L'onda, nella Serie Verde, con un apprezzabile successo. E successivamente al Cantagiro presenta l'omonimo brano.
    Nel 1969 incontra durante una sua serata, Maria Antonietta Sisini, decidono di collaborare insieme, e, per questo motivo si trasferiscono definitivamente a Milano.
    Il periodo inglese: nasce Junie Russo
    Junie Russo nel 1976
    Giuni non si perse d'animo per l'insuccesso e accentuò gli studi di composizione musicale, continuando nel frattempo a lavorare nel mondo musicale come corista e come autrice di brani, per altri artisti, in particolare nel 1972 collabora con Adriano Celentano, cantando nell'album I mali del secolo, e con il gruppo di rock progressivo Il Balletto di Bronzo, facendo i cori in Ys.
    Verso la metà degli anni Settanta iniziò una proficua collaborazione con la produttrice Maria Antonietta Sisini.
    Nel 1974, l'etichetta discografica tedesca Basf le propone di firmare un contratto, e, le affibbiano il nuovo nome Junie Russo, poiché la casa discografica si rivolgeva al mondo musicale anglosassone.
    Nel 1975 incide un 33 giri in lingua inglese, dal titolo Love Is a Woman. I risultati commerciali furono pressoché disastrosi: il disco fu stampato in poche copie e non ebbe all'epoca grande diffusione. Oggi raggiunge alte quotazioni nel mercato collezionistico.
    Seguono sempre nello stesso anno, i 45 giri, In trappola / Lui nell'anima, brani non inclusi nell'album precedente, Everything Is Gonna Be Alright / Vodka, ed infine, Milk of Paradise / I've Drunk in my Dream.
    L'anno successivo, nel 1976, la Durium le offre un contratto discografico, affinché pubblichi un nuovo 45 giri dal titolo Che mi succede adesso, e relativo brano sul retro Mai.
    Come Junie Russo non riesce a sfondare nel mondo discografico e musicale e decide di ritarsi, perfezionando il timbro vocale e scrivendo brani per altri artisti.
    L'incontro decisivo con Battiato
    Nel 1977 nasce una forte amicizia con Cristiano Malgioglio ed Ivan Cattaneo, che per lei scriveranno alcuni brani, ed insieme collaboreranno entrambi, per altri artisti.
    Nel 1978 finisce l'epoca di Junie Russo e nasce Giuni Russo, pubblica un 45 giri dal titolo Soli noi contenente sul retro il brano La chiave per l'etichetta discografica Wea, in Italia non sembra aver tanto successo, mentre in Francia venne abbastanza notato dalla critica e dal pubblico.
    Giuni non sa se afferrare il successo in Francia,o rimarene in patria, ma al momento della decisione, cambia idea, grazie all'incontro decisivo con Franco Battiato.
    L'incontro avvenuto nel 1979 in alcuni studi di registrazione, con il quale collaborerà alla produzione e alla realizzazione del secondo album di Giuni intitolato Energie del 1981. L'album vede l'assemblaggio di svariate energie di autori come la stessa Russo, con la collaboratrice Maria Antonietta Sisini, allo stesso Battiato, con Giusto Pio, Alberto Radius e Mino di Martino. Esso rimane a tutt'oggi il prodotto forse più rappresentativo della sua arte. Con questo lavoro discografico, il primo sotto il nome di Giuni Russo, si impone facilmente alla critica musicale e al pubblico con brani dal calibro di L'addio, tipica romanza, Una vipera sarò, Il sole di austerlitz e Crisi metropolitana.
    Il successo: Un'estate al mare
    Nel 1982, alla cantautrice venne affidato un testo stralunato ma non privo di poetica e originalità, Un'estate al mare, esso firmato da Franco Battiato che realizzò il testo e Giusto Pio che realizzò la melodia, raggiunse i primi posti delle classifiche italiane e rimane ancora oggi il brano di punta e meglio ricordato dell'estate del 1982 ed in generale della Russo. In tale canzone la cantante dà prova della sua eccezionale estensione vocale, imitando il verso dei gabbiani con l'emissione di note acutissime.
    Venne presentato nell'estate dello stesso anno al Festivalbar, vicendo la sezione Festivalbar Disco Verde, e, ottenendo il Disco d'oro per le vendite. Sempre nello stesso anno vinse al referendum Vota la voce il "Premio Rivelazion dell'anno" con il brano Un'estate al mare.
    Il brano aveva il fine di essere una parentesi commerciale, che allo stesso tempo inchiodò Giuni al genere musicale pop leggero, dedicato a brani del calibro di canzonette di successo ed estive. Visto il successo del 45 giri Un'estate al mare e del brano sul retro Bing Being Baing, fece sì, di ristampare il 33 giri dell'anno precedente Energie.
    Giuni Russo nella metà degli anni '80
    Il periodo CGD
    Nel 1983 continua la collaborazione con la CGD, iniziata nel 1980, con gli album Vox, che vedono il successo di brani come Abbronzate dai miraggi, Sere d'agosto, Good Good Bye. Nell'estate dello stesso anno partecipa al Festivalbar dove presenta il brano Sere d'agosto.
    L'anno successivo, è il momeno della pubblicazione dell'ultimo album con la CGD, dal titolo Mediterranea, che misero in luce un'interprete in continua evoluzione, tesa a coniugare con intelligenza e visionarietà artistica cantabilità a sperimentalismo, sia vocale che strumentale.
    Successi dell'estate del 1984 sono: Mediterranea, Limonata Cha Cha, Demential Song. Nell'estate dello stesso anno presenta al Festivalbar i brani Mediterranea e Limonata Cha Cha, e nella sezione Festivalbar DiscoVerde presenta Demential Song.
    Nel 1985 Juri Camisasca scrive il brano Nomadi per Giuni Russo, che lo doveva incidere e portarlo alle selezioni del Festival di Sanremo, ma non potè mai farlo, dovuto a problemi causati dalla CGD. Così Giuni Russo lo dà all'amica Alice, e lo inciderà lei nel 1986. Il 1985 fu un "anno sabatico", in cui Giuni non produsse nessun album: emergevano pesanti dissapori artistici con la discografica della CGD, Caterina Caselli, che costringeva Giuni ad incidere solo "canzonette" estive. Giuni decise di cambiare etichetta e a firmare un contratto con la Bubble Records (distribuzione Ricordi). In interviste recenti, Giuni dichiarò di aver pagato questa scelta di qualità con l'ostracismo della Caselli, che ne avrebbe ostacolato pesantemente la carriera, costringendola al silenzio per parecchio tempo (in un'intervista con Amanda Lear, Giuni disse di Caterina Caselli "Musicalmente, è Medea." ).
    Prese parte al progetto discografico di beneficenza in favore dell'Etiopia, Musica italiane per l'Etipia cantando in Volare - Nel blu dipinto di blu, insieme ai più grandi cantanti italiani del momento.
    Dalla CGD alla Ricordi
    Con la nuova etichetta discografica incide l'album Giuni, contenente motivi estivi e spensierati come Alghero, altro brano che scalò in fretta le classifiche. Sempre nell stessa estate presenta per l'ultima volta al Festivalbar il successo Alghero che per settimane sarà ai vertici dell'hit-parade.
    Nel 1987, è l'ora di un prodotto intitolato ALBUM che conteneva, oltre alla divertente Mango, papaya e alla splendida Anima pagana, la frenetica Adrenalina, cantata in coppia con Donatella Rettore, consistendo, nel primo duetto ufficiale nella carriera di Giuni. Un duetto che riscuote un ottimo successo. Verrà presentato, sempre in coppia al Festival di Saint-Vincent nell'estate del 1987.
    Scrive Diva divina insieme a Maria Antonietta Sisini, che sarà la sigla del programma Effetto Cinema del 1988. Il brano verrà inciso sedici anni dopo, nell'album Demo De Midi del 2003.
    Giuni Russo nel 1986
    La svolta artistica e spirituale
    Nel 1988 arriva un brusco e repentino cambio di rotta, che anticipa di un decennio la "musica di confine" con l'album A casa di Ida Rubinstein. Il titolo è ispirato al nome di Ida Rubinstein, attrice e ballerina russa.
    Un disco fusion di contaminazione fra lirica, pop elegante e jazz,incentrato sull'interpretazione di arie da camera e romanze di autori quali Bellini, Donizetti, Verdi e dettato dalla sua passione per la lirica. Giuni Russo è, in questo campo, l'antesignana più naturale, l'anticipatrice, colei che apre una strada che diverrà popolare soltanto negli anni '90 con altri artisti di confine.
    Nel 1989 pubblica la sua prima raccolta di brani musicali, I successi di Giuni Russo, raccolta di alcuni brani dell'album del 1987 e quello del 1986.
    Nel 1990, ristampa nuovamente il singolo Un'estate al mare accompagnato dal brano Bing Being Baing del 1982.
    Esce la raccolta di brani Le più belle canzoni contenente alcuni dei suoi successi degli anni ottanta.
    Portata verso le contaminazioni musicali rivolte prevalentemente all'avanguardia e a culture altre e alte, nel 1992 dà così vita alla world music di foggia arabeggiante di Amala.
    Verso il 1993 scopre un libro Fuoco in Castiglia, una biografia di Santa Teresa d'Avila, che la coinvolse sempre di più, fino ad innamorarsi, ed a musicare i vari testi sacri, adattandoli.
    Nel 1994, si cimenta col canto-cabaret ispirato a Ettore Petrolini con l'album Se fossi più simpatica sarei meno antipatica. Questa apertura la porta ad allargare ancora di più la collaborazione con scrittori e poeti, anche attraverso lo studio di testi sacri antichi, soprattutto le opere di San Giovanni della Croce e Santa Teresa d'Avila.
    Nello stesso anno parteciperà al Premio Tenco, per poi ripetersi anche nel 1995 con Sergio Goudinho in La barca degli amanti.
    In seguito sarà sempre più coinvolta a livello spirituale presso il Monastero delle Carmelitane Scalze di Milano, dove sarà poi sepolta. Impegnata in ripetute tournée, porta in palcoscenico il Verba Tango, spettacolo di musica contemporanea e poesia nel quale cantava i versi di Borges insieme al celebre attore teatrale Giorgio Albertazzi.
    Nel 1997 pubblica un cd singolo contenente Gabbiano e Fonti mobili, questo cd singolo doveva anticipare l'uscita di un album dello stesso anno dal titolo Gelsomini d'Arabia, solo che non si è potuto concludere la progettazione per dissaprovi artistici con la casa discografica.
    E' ospite alla trasmissione di Rete 4, Viva Napoli con i brani Maruzzella e Me voglio 'fa na' casa.
    Nel 1998 festeggia i suoi 30 anni di carriera, e per questo, pubblica il suo primo album live, dal titolo autobiografico Voce prigioniera che conteneva brani dell'album del 1988, A casa di Ida Rubinstein più altri brani dal vivo.
    Verso la fine del 1999 e inizio del 2000, viene accolta da una spiacevole sorpresa, scopre di essere ammalata di cancro che la porterà alla morte quattro anni dopo.
    Nel 2002 pubblica Signorina Romeo Live (Romeo è il suo vero cognome), nel quale è evidente la maturità raggiunta dall'artista nell'interpretazione di un repertorio colto e raffinato, ma sempre finalizzato a un messaggio da trasmettere, mai legato a un puro sfoggio di cultura. Fra le migliori canzoni La sua figura, un canto d'amore verso un'assenza tratto dai testi di San Giovanni della Croce, Il carmelo di Echt, ispirato alla figura di Edith Stein, una carmelitana trucidata dai nazisti.
    Oggi Signorina Romeo Live è una rarità nel mercato collezionistico e, secondo il sito ufficiale, ne esistono soltanto un migliaio di copie acquistate prima del ritiro.
    Nel 2003 esce l'album Demo De Midi che rielabora brani scritti negli anni novanta in un arrangiamento nuovo e molto bello.
    Gli ultimi lavori
    Sempre nello stesso anno, dopo ben 36 anni di assenza, prende parte tra i big della kermesse canora del Festival di Sanremo 2003, con il magnifico brano Morirò d'amore. Esso darà il titolo anche all'album Morirò d'amore.
    In questa apparizione televisiva si evincono purtroppo i gravi segni della malattia che poi la condurrà, nel dolore dei suoi fan, alla fine prematura.
    La sua ultima partecipazione televisiva è a Domenica In, il 20 aprile del 2003, il giorno della Santa Pasqua del 2003.
    Nel 2004, l'ultima incisione di Giuni Russo fu la "suite musicale" di canzoni classiche napoletane Napoli che canta, colonna sonora per la versione in DVD dell'omonimo film muto girato nel 1926 da Roberto Roberti, padre del regista Sergio Leone; "A cchiù bella" brano musicato da Giuni Russo su una poesia di Antonio De Curtis (Totò). Della pellicola, ritrovata negli Stati Uniti, si erano perse per molti anni le tracce, anche per l'ostracismo del regime fascista che non vedeva di buon occhio uno dei temi trattati, quello dell'emigrazione.
    La cineteca del Friuli organizzò il 18 ottobre del 2003 uno spettacolo in occasione della presentazione del film restaurato, con la presenza della stessa Giuni Russo che accompagnò, cantando dal vivo tutti i 22 brani, la proiezione del film. Questa fu l'ultima apparizione ufficiale in pubblico dell'artista.
    La scomparsa
    Il 3 giugno 2004, Giuni era stata invitata come super ospite al Teatro Antico di Taormina dove si dovevano celebrare i 50 anni di "Film Festival", per accompagnare la suite musicale del film muto Napoli che canta. La Russo non si potè presentare, poiché era stata ricoverata per l'avanzamento della malattia, presso una struttura ospedaliera, poco prima della partenza per Taormina.
    Nella notte tra il 13 e il 14 settembre 2004 Giuni Russo morì, all'età di 53 anni, a causa del cancro che l'aveva colpita cinque anni prima.
    I suoi funerali si tennero alle 14.45 di mercoledì 15 settembre 2004, presso il monastero delle Carmelitane Scalze, in via Marcantonio Colonna. Il suo amico Franco Battiato non vi prese parte: si trovava all'estero per una tournée. La sera precedente le aveva dedicato il concerto. Tra gli amici famosi al suo funerale c'erano: Mario Lavezzi, Christian, Ivan Cattaneo, Shel Shapiro, Iva Zanicchi, Franco Simone, Aida Cooper. Caterina Caselli, forse per il rimorso per quanto osteggiò la carriera di Giuni, non si presentò alle esequie ma inviò delle corone di fiori, lo stesso dicasi per Franco Battiato.
    Il padre di Giuni, Pietro Romeo, la madre, ed il fratello più grande erano scomparsi già da anni. Al suo funerale erano presenti solo 7 fratelli, poiché l'artista non aveva buoni rapporti con uno di essi, mentre l'altro era morto tempo prima.
    Oggi Giuni Russo riposa tra le Carmelitane Scalze, per suo espresso desiderio in punto di morte.
    La produzione postuma
    Nel settembre del 2006 esce il disco di tributo Unusual, curato e prodotto da Maria Antonietta Sisini con la supervisione di Franco Battiato.
    Un CD e un DVD che raccolgono brani originali del repertorio di Giuni Russo remixati e riarrangiati con la partecipazione di molti artisti italiani e internazionali. Primo singolo estratto è il rifacimento di Un'estate al mare, canzone scritta da Franco Battiato e Giusto Pio, eseguito dai Megahertz. Tra gli altri artisti, spiccano lo stesso Battiato, Vladimir Luxuria, che esegue una nuova versione di Illusione, Toni Childs, CapaRezza e Lene Lovich.
    Il 19 ottobre 2007 esce una raccolta antologica in un cofanetto contente 3 CD, prodotta da Maria Antonietta Sisini. È una raccolta che ordina cronologicamente tutti suoi i brani dal 1968 al 2004, da quelli più famosi agli inediti.
    Notevole la versione in studio inedita de Il Carmelo di Echt. Contiene un portfolio fotografico e un libretto interno curato da Antonio Mocciola.
    Il 16 novembre 2007 esce in DVD un film-documentario per la regia di Franco Battiato e prodotto sempre da Maria Antonietta Sisini. Un ritratto artistico e umano inedito di Giuni Russo attraverso filmati d'archivio che vanno dagli esordi alle ultime apparizioni televisive, con la partecipazione dal vivo di artisti come Alice, Lene Lovich, The MAB e dell'attrice Piera degli Esposti. Giuni si racconta intervistata da Paolo Piccioli. Nel documentario è presente anche una toccante interpretazione dal vivo del brano L'addio, cantato in una trasmissione degli anni Ottanta alla presenza di Leonardo Sciascia.
    L’anfiteatro della città di Alghero verrà dedicato a Giuni Russo secondo un desiderio espresso dal Sindaco stesso nel corso di un incontro con Maria Antonietta Sisini, avvenuto nei giorni scorsi. La notizia era stata anticipata durante la conferenza stampa di presentazione dell’ultimo lavoro discografico dell'artista, The Complete Giuni.
    Il 28 novembre 2008, con etichetta Edel Music, uscirà Cercati in me, una nuova raccolta di undici brani, tra i quali compaiono cinque brani inediti, risalenti agli anni '90 e sette brani remixati, tra i quali spicca una Suite di 3 brani con sonorità multietniche.
    Partecipazioni a Festival musicali
    Partecipazioni al Festival di Sanremo
    Festival di Sanremo 1968: con No amore (Pallavicini-Intra) Giusy Romeo e Sacha Distel — NF
    Festival di Sanremo 2003: con Morirò d'amore (Le tue parole) (Giuni Russo, Maria Antonietta Sisini e V. Magelli) — 7° posto
    Nel 1984 avrebbe dovuto partecipare a Sanremo con il brano Nomadi, ma tra lei e Patty Pravo, che era in cerca di un contratto discografico, venne preferita la seconda.
    Nel 1989 avrebbe dovuto partecipare a Sanremo, ma all'ultimo momento venne scartata dalla giuria demoscopica;
    Nel 1994 avrebbe dovuto partecipare a Sanremo, ma all'ultimo momento, quando la giuria decide che brano presentare, decide di scartarla.
    Partecipazioni al Festivalbar
    Festivalbar 1968: Con L'Onda — Giusy Romeo
    Festivalbar 1982: Con Un'estate al mare — 1° posto Festivalbar DiscoVerde
    Festivalbar 1983: Con Sere d'Agosto
    Festivalbar 1984: Con Mediterranea e Limonata Cha Cha (Festivalbar Disco Verde)
    Festivalbar 1984: Con Demential Song
    Festivalbar 1986: Con Alghero
    Partecipazioni a Viva Napoli
    Viva Napoli 1997: Con Maruzzella e Me voglio fa' 'na casa
    Partecipazioni ad Azzurro
    Azzurro 1983: Con Sere d'agosto
    Azzurro 1984: Con Mediterranea e Limonata Cha Cha.
    Partecipazioni al Premio Tenco
    Premio Tenco 1994: con l'interpretazione di alcuni brani dell'album Energie
    Premio Tenco 1995: con La barca degli amanti feat Sergio Godinho
    Partecipazioni al Festival di Saint-Vincent
    Festival di Saint-Vincent 1987: Con Adrenalina feat Rettore
    Partecipazioni al Cantagiro
    Cantagiro 1968: Con L'Onda
    Discografia
    Album
    1975: Love Is a Woman;
    1981: Energie;
    1983: Vox;
    1984: Mediterranea;
    1986: Giuni;
    1987: ALBUM;
    1988: A casa di Ida Rubinstein;
    1992: Amala;
    1994: Se fossi più simpatica sarei meno antipatica;
    1998: Voce prigioniera;
    2002: Signorina Romeo Live;
    2003: Morirò d'amore;
    2003: Demo De Midi;
    2004: Napoli che canta;
    2006: Unusual;
    2007: The Complete Giuni;
    2008: Cercati in me.
    Teatro
    Dal 1996 al 1998 - Verba Tango, con Giorgio Albertazzi e Fleur Jaeggy;
    Dal 1999 al 2000 - Las Moradas, il sacro nelle dimore della musica e della poesia;
    Dal 2001 al 2002 - Le stanze della musica.
    Premi e Riconoscimenti
    1967: Primo Posto al Festival di Castrocaro con A chi;
    1982: Disco d'oro per il brano Un'estate al mare;
    1982: Primo Posto "Festivalbar DiscoVerde" con il brano Un'estate al mare;
    1982: Premio "Vota la voce" come migliore rivelazione dell'anno;
    2003: "Premio come migliore arrangiamento" con il brano Morirò d'amore a Sanremo 2003;
    2006: Premio Award dell'Illustrazione Italiana in "Illustratori Italiani-Annual 2006" per la copertina dell'album Morirò d'amore;
    2008: "Premio Festival del Cinema di Salerno" con il brano Un'estate al mare;
    Profilo vocale
    Tipo di voce: soprano drammatico di agilità
    Nota più alta registrata: MIb6 2489 Hz (Un'estate al mare)
    Estensione Vocale: 5 ottave
    Curiosità
    Nel 1979, la Philips lancia una campagna pubblicitaria rimasta famosa per il jingle in cui una voce femminile urla lo slogan "Colore sempre vivo... Philips!". In pochi sanno che l'interprete di quell'urlo è proprio Giuni Russo.
    Nella canzone Una vipera sarò, del 1981, contenuta nell'album Energie, quando cita "le trifonie dei Mongoli" in realtà sta cantando in giapponese. Le parole che usa sono: "あなたは、あなたと、二人、あなたは"("Anata wa, anata to, futari, anata wa"), e significano più o meno: "Tu, con te, in due, tu".
    Anche il brano Sakura, contenuto negli album Signorina Romeo Live e Morirò d'amore, è un brano tradizionale giapponese, molto popolare nel paese del sol levante. Parla degli alberi di ciliegio in fiore (chiamati sakura, appunto). Al termine della canzone ringrazia in giapponese ("Doomo arigatoo", Grazie molte).
    La canzone Babilonia, dell'album Mediterranea (1984) è una descrizione in codice del mondo omosessuale (Uomini in pelle donne in doppiopetto / Vanno a braccetto alla corte dei miracoli)
    Nella ritornello della canzone La passione secondo Milva, contenuta nell'album Milva e dintorni di Milva, realizzato nel 1982 con Franco Battiato, si sente un acuto di una vocalist che sostiene la voce di Milva (Ti desiderò però... aah): appartiene a Giuni Russo. Il coro della Russo compare anche nella versione francese dell'album.
    Il testo della canzone Bing Bang Being (lato B di Un'estate al mare) fu scritto da Tommaso Tramonti, pseudonimo di Henri Thomasson, allievo diretto di Georges Ivanovič Gurdjieff e maestro spirituale di Franco Battiato.
    Il testo del ritornello della canzone Fonti Mobili (inclusa nel CD singolo Gabbiano e nel CD Irradiazioni) è una frase tratta dal libro Vedute sul mondo reale, di Georges Ivanovič Gurdjieff.
    Il testo originale della canzone Lettera al Governatore della Libia, di Franco Battiato, conteneva la frase "lo sai che quell'idiota di Graziani farà una brutta fine". Giuni Russo volle eliminarla per evitare che il cantautore Ivan Graziani potesse offendersi (mentre nella versione incisa successivamente dall'autore il verso rimase). Ovviamente nel brano si parla del generale Rodolfo Graziani.
    Esiste una versione in studio inedita precedente al 2000 della canzone Moro perché non moro (con testo tratto dalla poesia Desiderio del Cielo di Santa Teresa d'Avila).
    La canzone Una la verità (ripubblicata col nome di Amala) contiene citazioni dal romanzo Guerra e Pace di Tolstoj.
    Il titolo del CD Demo De Midi è ispirato al romanzo del 1914 Le demon de midi, di Paul Bourget.
    Pochi sanno che la famosissima Nomadi fu scritta da Juri Camisasca per Giuni Russo. Non potendo inciderla per problemi con la sua casa discografica, Giuni consigliò che la cantasse la sua amica Alice.
    I suoi amici più sinceri furono: Franco Battiato, Alice, Ivan Cattaneo, Donatella Rettore e tanti altri ancora.
    Esiste una versione inedita degli anni novanta del brano Morirò d'amore, in versione sperimentale. Brano presentato a Sanremo nel 2003.
    Gli ultimi componenti nei suoi Tour furono: Stefano Medioli, Corrado Medioli e Marco Remondini;
    Nel corso della sua carriera artistica duranta ben 36 anni, Giuni ha notevolmente cambiato diverse etichette discografiche: Emi/Columbia, Basf, Durium, Ghibli, Elektra, CGD, Ricordi, L’Ottava, Wea, Emi, Nar International, Tring, Fuego e Sony Music.
    Voci correlate
    Franco Battiato
    Maria Antonietta Sisini
    Alghero
    Festivalbar
    Altri progetti
    Wikiquote
    Wikiquote contiene citazioni di o su Giuni Russo
    Collegamenti esterni
    GiuniRusso.it — Sito Ufficiale.
    GiuniRusso.com — Secondo Sito Ufficiale di Giuni Russo con videografia inedita, immagini e moltissimo altro ancora.
    Per non dimenticare Giuni Russo. Intervista a Maria Antonietta Sisini — Intervista a Maria Antonietta Sisini.
    Docufilm La sua figura - Articolo di Antonio Mocciola su Giuni Russo.
    Giuni a Europopmusic.eu(in English)


    Giuni Russo
    Discografia
    Studio: Love Is a Woman (1975) · Energie (1981) · Vox (1983) · Mediterranea (1984) · Giuni (1986) · ALBUM (1987) · A casa di Ida Rubinstein (1988) · Amala (1992) · Se fossi più simpatica sarei meno antipatica (1994) · Morirò d'amore (2003) · Demo De Midi (2003) · Napoli che canta (2004) · Unusual (2006) · The Complete Giuni (2007) · Cercati in me (2008)
    Live: Voce prigioniera (1998) · Signorina Romeo Live (2002)
    Progetto musica · Portale della musica · Auditorium
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