Giorgio Bocca (90)
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Biografia:
(estratta da Wikipedia)Giorgio Valentino Bocca (Cuneo, 28 agosto 1920) è uno scrittore e giornalista italiano.
Biografia
La gioventù
I suoi genitori erano insegnanti. Studiò alla facoltà di Giurisprudenza a Torino; si iscrisse al Gruppo Universitario Fascista (Guf), in cui divenne piuttosto noto a livello provinciale, anche per i suoi risultati nelle competizioni sciistiche.
Nel 1940 aderisce al Manifesto della razza del 1938, prodromo delle leggi razziali fasciste. Resta fonte di dibattito se ciò è da spiegare con una omonimia o no, ma Bocca non ha mai smentito. Chi è favorevole a quest'ultima ipotesi, afferma l'improbabilità dell'omonimia dovuta al fatto che il Gruppo universitario fascista a cui Bocca apparteneva, ed i littoriali, cui partecipava, sono noti per le critiche al regime da una posizione di fascismo sociale intransigente ed antisemita, il che spiega come Bocca, ancora a metà del 1942, potesse scrivere un articolo sulla congiura ebraica mondiale; essendo lui un esponente in vista dei gruppi citati, è possibile che avesse firmato lui il manifesto.
Durante la guerra, si arruolò come allievo ufficiale alpino; durante questo periodo della sua vita, strinse amicizia con Benedetto Dalmastro, in contatto con Duccio Galimberti; insieme a queste due figure, fonderà dopo l'armistizio le formazioni partigiane di Giustizia e Libertà. Infatti dopo l'8 settembre 1943, data dell'armistizio, Giorgio Bocca aderì alla lotta partigiana, operando nella zona della Val Grana, come comandante della Decima Divisione Giustizia e Libertà.
Giornalista e scrittore
Giorgio Bocca inizia precocemente a scrivere dalla seconda metà degli anni '30 su periodici a carattere locale e successivamente, dal 1938 al 1943, sulla testata cuneese La Provincia Grande, Sentinella d'Italia.
Alla fine della lotta partigiana, riprende l'attività giornalistica, scrivendo per il giornale di Giustizia e Libertà. Dopo la guerra lavorò per la Gazzetta del Popolo, quindi per L'Europeo e Il Giorno. Negli anni sessanta si è affermato come inviato speciale con inchieste sulla realtà italiana.
Nel 1971 fu tra i firmatari del documento pubblicato sul settimanale L'Espresso contro il commissario Luigi Calabresi.
Nel 1976 fu tra i fondatori del quotidiano la Repubblica, con cui da allora collabora ininterrottamente.
L'11 aprile 2008 gli è stato consegnato nella sua casa milanese con una cerimonia privata dal presidente della Giuria Italo Moretti,il Premio Ilaria Alpi alla carriera 2008, giunto ora alla sua quarta edizione, i vincitori delle passate edizioni, sono stati Enzo Biagi (2005), Ryszard Kapuscinski (2006) ed Emilio Rossi (2007) .
Dalla pratica del giornalismo è nata la sua attività di scrittore, con i suoi libri a sfondo sociale e di costume. Il suo interesse si è spostato sulla crisi sociale, che - nella sua interpretazione dei fatti - generava il terrorismo, di cui ha scritto la storia e intervistato i protagonisti. Si è frequentemente interessato di aspetti relativi al divario geografico dell'economia e del sociale d'Italia, scrivendo di fatti inerenti la questione meridionale, e l'avvento dei fenomeni federalisti all'inizio degli anni anni '90.
Bocca ha scritto anche diverse importanti opere storiche, tra cui alcune sulla sua esperienza partigiana.
Nel 2000 vince il premio letterario Gandovere-Franciacorta nella sezione testimonianze.
L'orientamento politico
L'orientamento politico nel corso del tempo si è rivelato variegato e percorso da un'analisi acuta ma originale dei fenomeni italiani. Ha fatto molto discutere, e si son scritti a riguardo articoli di fuoco, nella prima metà degli anni '90, la sua adesione ad alcune mozioni della nascente Lega Nord. Profondamente critico nei confronti della globalizzazione, nelle sue ultime opere dà una lettura assai negativa dell'ascesa politica di Silvio Berlusconi e della politica statunitense.
Negli ultimi anni Bocca si è contrapposto inoltre ad alcuni tentativi di revisione critica della Resistenza; in particolare si ricorda una sua polemica con Giampaolo Pansa. Per Bocca si rischia in tal modo di aprire a un revisionismo strisciante e "cerchiobottista" (che dà un colpo al cerchio ed uno alla botte) che vuole accomunare la Resistenza e il fascismo, omettendo di ricordare le correità del fascismo con il nazismo, descrivendo mali e beni di entrambi i fronti per arrivare a una assoluzione generale. Lancia per questo, dalle pagine del quotidiano la Repubblica numerosi moniti rivolti alle nuove generazioni perché ricordino i valori fondanti della nostra Repubblica.
Intervistato da L'espresso nel 2007 dichiarò: «Sono certo che morirò avendo fallito il mio programma di vita: non vedrò l’emancipazione civile dell’Italia. Sono passato per alcuni innamoramenti, la Resistenza, Mattei, il miracolo economico, il centro-sinistra. Non è che allora la politica fosse entusiasmante, però c’erano principi riconosciuti: i giudici fanno giustizia, gli imprenditori impresa. Invece mi trovo un Paese in condominio con la mafia. E il successo di chi elogia i vizi, i tipi alla Briatore».
Opere
Partigiani della montagna. Vita delle divisioni Giustizia e Libertà del Cuneese (1945)
I ballerini (1960)
Miracolo all'italiana (1962)
I giovani leoni del neocapitalismo (1963)
La scoperta dell'Italia (1963)
Una repubblica partigiana. Ossola, 10 settembre - 23 ottobre 1944 (1964)
Storia dell'Italia partigiana (1965)
Storia dell'Italia nella guerra fascista (1969)
Palmiro Togliatti (1973)
L'Italia è malata (1977)
La repubblica di Mussolini (1977)
Il terrorismo italiano 1970-1978 (1978)
I signori dello sciopero (1980)
Storia della Repubblica Italiana. Dalla caduta del fascismo a oggi. Rizzoli, 1982.
Mussolini socialfascista (1983)
Noi terroristi (1985)
Gli italiani sono razzisti? (1988)
La disUnità d'Italia. Per venti milioni di italiani la democrazia è in coma e l'Europa si allontana, Garzanti, (1990), ISBN 8811650909 - Premio Sila
Il provinciale (1991) - Premio Bagutta
L'inferno (1992)
Metropolis (1993)
Il sottosopra (1994)
Il filo nero (1995)
Il viaggiatore spaesato (1996)
Italiani strana gente (1997)
Voglio scendere (1998)
Il secolo sbagliato (1999)
Pandemonio. Il miraggio della new economy (2000)
Il dio denaro. Ricchezza per pochi, povertà per molti (2001)
Piccolo Cesare (2002)
Basso Impero (2003)
L'italia l'è malada (2005)
Napoli siamo noi (2006)
Le mie montagne (2006)
E' la stampa, bellezza! (2008)
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce
L'Università degli Studi di Bari gli ha conferito la laurea honoris causa in lettere l'11 maggio 2005.
Note
^ Come afferma lui stesso nella rubrica Fatti nostri su Il Venerdì di Repubblica, n. 1037, 1 febbraio 2008 (pag. 15).
^ Cuomo, F. (2005) I Dieci. Chi erano gli scienziati italiani che firmarono il manifesto della razza, Milano, Baldini Castoldi Dalai, ISBN 9788884908254
^ articolo di Bocca. URL consultato il 30-05-2008.
^ Cfr. "Documenti dell'odio giudaico.I 'Protocolli' dei Savi di Sion", articolo apparso in "La Provincia granda - Sentinella d'Italia" il 14 agosto 1942.
^ romagnaoggi.it. URL consultato il 14-04-2008.
^ "Giorgio Bocca, No, non cedo: la Resistenza non è sconfitta, Venerdì di Repubblica, 24 novembre 2006, 975 "
Voci correlate
Enzo Biagi
Curzio Maltese
Premio "È giornalismo"
Tancredi Duccio Galimberti
Collegamenti esterni
Biografia di Giorgio Bocca sul sito dell'ANPI.
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