Gianni Vattimo (74)
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Biografia:
(estratta da Wikipedia)Gianteresio (Gianni) Vattimo
Gianteresio (Gianni) Vattimo (Torino, 4 gennaio 1936) è un filosofo e politico italiano.
Biografia
Già studente del liceo classico "Vincenzo Gioberti" e poi allievo di Luigi Pareyson, si è laureato in filosofia nel 1959 a Torino. Negli anni Cinquanta ha lavorato ai programmi culturali della Rai. Ha conseguito la specializzazione ad Heidelberg, con Karl Löwith e Hans Georg Gadamer, di cui ha introdotto il pensiero in Italia. Nel 1964 è diventato professore incaricato e nel 1969 ordinario di estetica all'Università di Torino, nella quale è stato preside, negli anni '70 della facoltà di Lettere e Filosofia. Dal 1982 è ordinario di filosofia teoretica presso la stessa università.
Ha insegnato come visiting professor negli Stati Uniti e ha tenuto seminari in diversi atenei del mondo. È stato direttore della Rivista di estetica, membro di comitati scientifici di varie riviste italiane e straniere, socio corrispondente dell'Accademia delle Scienze di Torino. È stato editorialista per i quotidiani La Stampa e La Repubblica e per il settimanale L'espresso. Per le sue opere ha ricevuto lauree honoris causa dalle università di La Plata, Palermo, Madrid e dalla Universidad Nacional Mayor de San Marcos di Lima. È stato più volte docente alle Vacances de l'Esprit (1995, 1997 e 2004).
Ha svolto attività politica in diverse formazioni: prima nel Partito Radicale, poi in Alleanza per Torino, successivamente nei Democratici di Sinistra (dal 25 aprile 1999 al 30 gennaio 2004), per i quali è stato parlamentare europeo, e nel Partito dei Comunisti Italiani. Nel 2005 è stato candidato da una lista civica a sindaco di una cittadina calabrese, San Giovanni in Fiore (Cs), per combattere la "degenerazione intellettuale" che affliggeva quel paese, ma non è riuscito ad arrivare al secondo turno.
Pensiero
Nelle sue opere Gianni Vattimo si è occupato dell'ontologia ermeneutica contemporanea, proponendone una propria interpretazione, che ha chiamato pensiero debole, per contrapposizione con le diverse forme di pensiero forte dell'Otto-Novecento: l'hegelismo con la sua dialettica, il marxismo, la fenomenologia, la psicanalisi, lo strutturalismo. Ognuno di questi movimenti si è proposto come superamento delle posizioni filosofiche precedenti e smascheramento dei loro errori. Ma ogni volta l'errore, secondo Vattimo, consisterebbe proprio in questo gesto teoretico. Non ci sono nuovi inizi, l'errore consiste proprio nella volontà di rifondare "fundamenta inconcussa" che non vi possono essere. Il pensiero debole è invece un atteggiamento della postmodernità che accetta il peso dell'"errore", ossia del caduco, dell'effimero, di tutto ciò che è storico e umano. È la nozione di verità a doversi modellare sulla dimensione umana, non viceversa. Secondo Vattimo il pensiero debole è la chiave per la democratizzazione della società, la diminuzione della violenza e la diffusione del pluralismo e della tolleranza. In questo senso deve essere almeno segnalata la grande e decisiva importanza che assume nel suo pensiero la nozione di nichilismo, che rimette all´eredità di Nietzsche e Heidegger e si lega a vari temi vattimiani (dall´etica, alla politica, dalla religione - l´indebolimento di Dio - alla teoria della comunicazione).
Con le sue opere più recenti (si veda in particolare Credere di credere) ha rivendicato al proprio pensiero anche la qualifica di autentica filosofia cristiana per la postmodernità. Avvalendosi infatti della visione cristiana del maestro Pareyson e del teologo Sergio Quinzio, rifiuta l'identificazione di Dio nell'essere razionale, così come concepito dalla tradizione filosofica occidentale. Di Pareyson e Quinzio, però, non condivide la visione religiosa tragica. Suggestionato dalle opere dell'antropologo francese René Girard, Vattimo legge la vicenda di Cristo come rifiuto di ogni sacrificio, anche e prima di tutto umano ed esistenziale. La kenosis divina è a vantaggio della libertà e della pace umana. Vi è così un'indubbia coerenza con la fondamentale interpretazione laica ed irenica che il filosofo torinese opera nei confronti di Heidegger.
Le ultime posizioni del filosofo rappresentano una svolta, sia nella sua impostazione filosofica dell'interpretazione del presente, sia nel campo dell'attività politica. Nel 2004 abbandona il partito dei Democratici di Sinistra e abbraccia il marxismo rivalutandone positivamente l'autenticità e validità dei principi progettuali, auspicando un "ritorno" al pensiero del filosofo di Treviri e a un comunismo epurato dagli sviluppi delle distorte politiche pubbliche sovietiche da superare dialetticamente. Per quanto la svolta possa apparire contraddittoria con le precedenti posizioni, Vattimo rivendica la continuità delle nuove scelte con il processo di ricerca sul pensiero debole, pur ammettendo il cambiamento di "molte delle sue idee". È lo stesso Vattimo a parlare di un "Marx indebolito", ovvero di una base ideologica capace di illustrare la vera natura del comunismo e adatta nella pratica politica a superare ogni tipo di pudore liberal. L'approdo al marxismo si configura quindi come una tappa dello sviluppo del pensiero debole, arricchito nella prassi da una prospettiva politica concreta.
Vita personale
Vattimo è stato fino ad oggi il solo parlamentare europeo italiano ad essere dichiaratamente omosessuale. Negli ultimi anni ha sviluppato una concezione di Cristianesimo "secolarizzato", il quale, conseguentemente, non necessita di istituzioni ecclesiastiche, fondandosi sulla kénosis (lett. "svuotamento"), ossia sull'abbassamento e sull'indebolimento di Dio. Per quanto riguarda le posizioni sui temi etici, ha espresso simpatia per la Chiesa Valdese.
Si occupa, per vari giornali ed in particolare per La Stampa, della frequente redazione di editoriali, con riflessioni critiche su vari temi di attualità, politica e cultura.
Note
^ In questo senso Cfr, tra molti, La fine della modernità e Nichilismo ed emancipazione. Etica, politica e diritto, dello stesso Vattimo e Niilismo e (Pós-Modernidade) dell'italo-brasiliano Rossano Pecoraro, libro pubblicato a Rio di Janeiroe San Paulo nel 2005
Opere principali
Vattimo parla ad un incontro durante Galassia Gutenberg 2008
Il concetto di fare in Aristotele, Giappichelli, Torino, 1961
Essere, storia e linguaggio in Heidegger, Filosofia, Torino, 1963
Ipotesi su Nietzsche, Giappichelli, Torino, 1967
Poesia e ontologia, Mursia, Milano 1968
Schleiermacher, filosofo dell'interpretazione, Mursia, Milano, 1968
Introduzione ad Heidegger, Laterza, Roma-Bari, 1971
Il soggetto e la maschera, Bompiani, Milano, 1974
Le avventure della differenza, Garzanti, Milano, 1980
Al di là del soggetto, Feltrinelli, Milano, 1981
Il pensiero debole, Feltrinelli, Milano, 1983 (a cura di G. Vattimo e P. A. Rovatti)
La fine della modernità, Garzanti, Milano, 1985
Introduzione a Nietzsche, Laterza, Roma-Bari, 1985
La società trasparente, Garzanti, Milano, 1989
Etica dell'interpretazione, Rosenberg & Sellier, Torino, 1989
Filosofia al presente, Garzanti, Milano, 1990
Oltre l'interpretazione, Laterza, Roma-Bari, 1994
Credere di credere, Garzanti, Milano, 1996
Vocazione e responsabilità del filosofo, Il Melangolo, Genova, 2000
Dialogo con Nietzsche. Saggi 1961-2000, Garzanti, Milano, 2001
Dopo la cristianità. Per un cristianesimo non religioso, Garzanti, Milano, 2002
Nichilismo ed emancipazione. Etica, politica e diritto, a cura di S. Zabala, Garzanti, Milano, 2003
Il socialismo ossia l'Europa, Trauben, 2004
Il Futuro della Religione, con Richard Rorty. A cura di S. Zabala, Garzanti, Milano, 2005
Verità o fede debole. Dialogo su cristianesimo e relativismo, con René Girard. A cura di P. Antonello, Transeuropa Edizioni, Massa, 2006
Non essere Dio. Un'autobiografia a quattro mani, con Piergiorgio Paterlini, Aliberti editore, Reggio Emilia, 2006
Ecce comu. Come si ri-diventa ciò che si era, Fazi, Roma, 2007
Pubblica presso Laterza un annuario filosofico a carattere monografico (Filosofia '86 e seguenti).
Critica
(2005) Rossano Pecoraro, Niilismo e Pós(Modernidade). Introdução ao pensamento fraco de Gianni Vattimo, Rio di Janeiro-San Paulo, PUC-Loyola ED.
(2006) "Dossier Vattimo", (a cura di Rossano Pecoraro),IN: "Alceu" Rivista del DIP. di Comunicazione della Pontificia Università Cattolica di Rio di Janeiro(disponibile on line).
(2006) Davide Monaco, Gianni Vattimo. Ontologia ermeneutica, cristianesimo e postmodernità, Ets, Pisa 2006.
(2006) Martin G. Weiss, Gianni Vattimo. Einfuehrung. Vienna. Passagen 2006.
(2006) Giovanni Giorgio, Il pensiero di Gianni Vattimo. L'emancipazione della metafisica tra dialettica ed ermeneutica, Franco Angeli, Milano, 2006.
(2007) Weakening Philosophy. Essays in Honour of Gianni Vattimo, Edited by Santiago Zabala, Montreal: McGill-Queen's University Press, 2007.
(2007)AA.VV. Numero della rivista A Parte Rei (Madrid), v. 54, dedicato a Vattimo (disponibile on line).
(2008) Pensare l'attualità, cambiare il mondo, a cura di G. Chiurazzi, Bruno Mondadori, Milano.
(2008) Enrico Redaelli, Il nodo dei nodi. L'esercizio del pensiero in Vattimo, Vitiello, Sini, Ets, Pisa 2008.
(2008) L'apertura del presente. Sull'ontologia ermeneutica di Gianni Vattimo, a cura di L. Bagetto, Tropos. Rivista di ermeneutica e critica filosofica, anno I, numero speciale.
Voci correlate
Pensiero debole
Altri progetti
Wikiquote
Wikiquote contiene citazioni di o su Gianni Vattimo
Collegamenti esterni
Sito personale
Politica di Gianni Vattimo a San Giovanni in Fiore
Vattimo: «Adozioni gay, non voto più ds», Corriere della Sera, 17 dicembre 2006.
Vattimo in Revista A parte rei
Vattimo in una discussione sui fatti dell'11 Settembre e sul Pensiero Unico (video), 22 aprile 2008
Lezione di congedo dall'Università di Torino di Gianni Vattimo - La verità e l’evento: dal dialogo al conflitto, 14 ottobre 2008
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