Gerardo Bianco (79)
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(estratta da Wikipedia)Gerardo Bianco (Guardia Lombardi, 12 settembre 1931) è un politico italiano, esponente della Democrazia Cristiana, del Partito Popolare Italiano, della Margherita e della Rosa per l'Italia.
Tra Università e politica
Vincitore di una borsa di studio presso il Collegio Augustinianum dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, si laureò in lettere classiche. Docente universitario, Bianco è stato deputato in diverse legislature (V, VI, VII, VIII, IX, X, XI, XIV) dal 1968 al 2006. È stato inoltre ministro della Pubblica istruzione, di cui occupò il ministero nel governo Andreotti VI. Nel 1994 venne eletto deputato europeo a Strasburgo del Partito Popolare Italiano.
Nel 1995 si è schierato contro Rocco Buttiglione, segretario del PPI che aveva deciso di allearsi con il centrodestra in occasione delle elezioni regionali. Bianco raccolse intorno a sé una parte del centro e tutta la sinistra del partito, ottenendo che l'assemblea nazionale bocciasse la decisione del segretario. Nei giorni successivi la votazione fu annullata dal collegio dei probiviri presieduto da Gaetano Vairo ("buttiglioniano") ma la metà del PPI facente capo a Bianco procedette per vie legali ordinarie ed elesse lo stesso Bianco segretario. A seguito di mesi e mesi di vertenze giudiziarie alla fine i "due segretari" del PPI raggiunsero un accordo per il quale i seguaci di Bianco conservarono il nome del partito (PPI) mentre quelli di Buttiglione mantennero lo storico simbolo dello scudocrociato.
Bianco ha guidato il partito per tre anni contribuendo alla nascita dell'Ulivo e all'elezione del cattolico Romano Prodi alla carica di Presidente del Consiglio. In quelle elezioni il partito ha ottenuto il 6,8% dei voti ed è stato rappresentato nel governo Prodi I da quattro ministri e numerosi sottosegretari.
Nel 2002 è uno dei principali rappresentanti della corrente contraria alla continuazione dell'attività politica all'interno della Margherita, lista con cui il Partito Popolare si è presentata alle elezioni politiche del 2001. Secondo Bianco, se proprio era necessario arrivare alla costituzione formale di questo soggetto politico che riuniva esperienze politiche moderate ma diverse dalla tradizione democratica cristiana, non si sarebbe dovuto operare rinunciando alle proprie bandiere, ma mantenendo ben manifesta le proprie identità e tradizioni, senza la sospensione formale del Partito Popolare Italiano. Aderisce al gruppo della Margherita, ma come indipendente.
Nel novembre 2004 ha fondato, insieme agli onorevoli Alberto Monticone e Lino Duilio il movimento Italia Popolare - Movimento per l'Europa. Questo movimento si propone di ridare una autonoma presenza organizzata ai cattolici democratici in Italia. Il movimento è particolarmente radicato in Veneto, Piemonte, Lombardia, Lazio, Campania, Abruzzo e Puglia.
Per le elezioni politiche 2006 è stato rieletto alla Camera dei Deputati nella lista dell'Ulivo, ma non ha condiviso la scelta di dar luogo al Partito Democratico. Pur rimanendo inizialmente nel gruppo parlamentare del PD, lo ha lasciato il 15 febbraio 2008, dopo aver aderito al progetto centrista della Rosa per l'Italia, svincolato dai poli. Subito dopo è stato escluso dalle liste dei candidati dell'Unione di centro, cartello elettorale di UDC e Rosa Bianca, e polemicamente ha parlato di «mediocre accordo che ripropone, in particolare nel Sud, logiche clientelari e di potere dispotico e familistico.»
È fratello maggiore di Lucio Bianco, professore universitario ed ex presidente del CNR.
Note
^ Gerardo Bianco, slancio costituente naufraga in mediocre accordo. URL consultato il data11-03-200811-03-2008.
Collegamenti esterni
Scheda della Camera dei Deputati
Scheda su openpolis.it di Gerardo Bianco
Portale Biografie
Portale Politica
Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Gerardo_Bianco"
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