Gaetano Donizetti (1797-1848)
Informazioni di base:
Gaetano Donizetti in Rete:
Biografia:
(estratta da Wikipedia)Gaetano Donizetti
Domenico Gaetano Maria Donizetti (Bergamo, 29 novembre 1797 – Bergamo, 8 aprile 1848) è stato un compositore italiano, famoso soprattutto come operista.
Scrisse 69 opere, musica sacra (fra cui una Ave Maria) e da camera. Le opere di Donizetti oggi normalmente rappresentate nei teatri di tutto il mondo sono L'elisir d'amore, Lucia di Lammermoor e Don Pasquale. Con frequenza inferiore, sono allestite La Fille du régiment, La Favorite, Maria Stuarda, Anna Bolena, Lucrezia Borgia e Roberto Devereux.
Biografia artistica
Nato a Bergamo da una famiglia di umile condizione, fu ammesso alle lezioni caritatevoli di musica tenute da Giovanni Simone Mayr (o Johann Simon Mayr) e dimostrò ben presto un talento notevole, riuscendo a rimediare alla modesta qualità della voce (era necessario svolgere egregiamente il servizio di cantore per poter proseguire i corsi gratuiti) con i progressi nello studio della musica.
Esordi
Fu proprio Mayr ad aprire all'allievo prediletto le possibilità di successo curandone prima la formazione ed affidandolo poi alle cure di Stanislao Mattei. A Bologna, dove proseguiva gli studi musicali, Donizetti scrisse la sua prima opera teatrale, Il Pigmalione, che sarà rappresentata postuma, e interessanti composizioni strumentali e sacre.
Ancora il maestro Mayr, insieme all'amico Bartolomeo Merelli, gli procurò la prima scrittura per un'opera al Teatro S. Luca di Venezia: andrà in scena Enrico di Borgogna il 19 novembre 1818.
Conclusa l'esperienza veneziana, il compositore fu a Roma, presso l'impresario Paterni, come sostituto di Mayr. Sul libretto poco felice del Merelli (Donizetti lo avrebbe definito "una gran cagnara"), scrisse Zoraida di Granata, che sarebbe comunque stata revisionata due anni dopo, con l'aiuto del Ferretti. Al termine dell'opera si recò a Napoli per supervisionare l'esecuzione di Atalia di Mayr, oratorio diretto da Gioachino Rossini.
In seguito alla fuga del direttore con la Colbran, l'impresario Barbaja assunse Donizetti, che debuttò il 12 maggio del 1822 con La zingara, opera semiseria su libretto del Tottola. In sala era presente Vincenzo Bellini, che rimase ammirato dalla scrittura contrappuntistica del settimino, ma che in seguito non ricambiò la stima profonda che Donizetti aveva per lui.
Gaetano Donizetti
Questo periodo fu caratterizzato dalle numerose farse. La lettera anonima, andata in scena nel giugno del 1822 al Teatro del Fondo, attirò l'attenzione della critica, che apprezzò la padronanza con cui Donizetti affrontò il genere buffo napoletano.
Il contratto con Barbaja lo impegnò per quattro opere l'anno. Subito dopo la rappresentazione di Alfredo il Grande, egli mise mano al Fortunato inganno, satira teatrale ispirata ai precedenti di Benedetto Marcello (Il Teatro alla moda, 1720) e di Carlo Goldoni (Il teatro comico, 1750) e che fu per Donizetti un esercizio preparatorio per Le convenienze e le inconvenienze teatrali, del 1827, in parte già accennato anche nel personaggio di Flagiolet della Lettera anonima.
Il libretto di quest'opera fu il primo che Donizetti scrisse da sé. Il compositore aveva avuto un periodo di crisi che superò grazie alla collaborazione di Jacopo Ferretti, il quale lo aiutò a delineare uno stile personale. L'amicizia e la collaborazione professionale con Ferretti durarono a lungo, destando in lui il gusto per la parola e rassicurandolo sulla possibilità di scrivere libretti anche da solo.
Negli stessi anni dovette preoccuparsi del mantenimento della moglie Virginia, sposata nel 1828, ed ebbe il dolore della perdita del figlio primogenito. La produzione fu spesso di routine.
Gli anni '30 e i primi capolavori
Targa dedicata a Donizetti in Via delle Muratte, Roma:
IN QUESTA CASA
ABITÒ GAETANO DONIZETTI
DI BERGAMO
E VI COMPOSE
IL FURIOSO E IL TORQUATO TASSO
S.P.Q.R.
1876
Fu nel 1830, con Anna Bolena, scritta in soli trenta giorni per il Teatro Carcano di Milano, che Donizetti ebbe il primo grande successo internazionale, mostrando una piena maturità artistica. Particolare curioso: dopo il successo di Anna Bolena, Mayr gli si rivolse chiamandolo Maestro. Il rapporto di affetto e stima tra i due compositori rimase saldo fino alla morte di entrambi.
Di qui in poi, la vita professionale di Donizetti proseguì a gonfie vele, anche se non mancarono i fiaschi, intrecciati a vicende famigliari che non gli risparmiarono alcun dolore, spesso nei momenti di maggior gloria.
Nel 1832, dopo l'insuccesso di Ugo, conte di Parigi, il pubblico milanese del Teatro della Cannobiana (l'odierno Teatro Lirico) applaudì L'elisir d'amore, su libretto di Felice Romani da una commedia di Eugène Scribe. L'anno successivo, sempre a Milano, fu presentata con successo Lucrezia Borgia, per la quale Donizetti previde una nuova disposizione dell'orchestra: quella utilizzata a tutt'oggi, con gli archi disposti a semicerchio davanti al podio.
Ricevette poi l'invito di Rossini a scrivere un'opera per il Théâtre des Italiens di Parigi: nacque il Marin Faliero, su libretto di Bidera (da Byron), risistemato da Ruffini, che andò in scena il 12 marzo 1835 senza successo.
Erano passati due mesi dalla rappresentazione dei Puritani di Vincenzo Bellini, quando l'andata in scena Lucia di Lammermoor ripropose la competizione milanese del 1832 fra Fausta e Norma. La stima fra Bellini e Donizetti non fu affatto reciproca: il primo non risparmiò critiche feroci al secondo, che invece rimase sempre ammirato dalla musica del catanese (Bellini morì in quell'anno e Donizetti scrisse per lui una Messa da Requiem).
Al Teatro San Carlo di Napoli la prima di Lucia di Lammermoor, su versi di Salvadore Cammarano, fu un trionfo. L'opera è considerata un capolavoro, come al solito scritto in tempi ristrettissimi (trentasei giorni). L'anno seguente il Belisario fu applaudito alla Fenice, ma l'anno fu funestato dalla morte del padre, della madre e della seconda figlia. Due anni dopo sarebbero mancate anche la terza figlia e la moglie.
Furono momenti di sconforto totale («Senza padre, senza madre, senza moglie senza figli... per chi lavoro dunque ? ... Tutto, tutto ho perduto»), ma Donizetti non smise mai di lavorare, componendo in questi anni sia opere buffe che drammi romantici come Roberto Devereux e Maria de Rudenz.
La tarda maturità
Presto Donizetti si decise a lasciare Napoli: i problemi con la censura per il Poliuto (che alla fine non andò in scena, e fu rappresentato solo dopo la morte del compositore) e la mancata nomina a direttore del Conservatorio (di cui era direttore effettivo) sicuramente lo rinsaldarono nei suoi propositi, e in ottobre era già a Parigi. Qui era ad accoglierlo l'amico Michele Accursi, spia pontificia, che aveva anche lavorato per favorirne la venuta.
In quegli anni le sue opere furono rappresentate ovunque, sia in traduzione che in lingua originale presso il Théâtre des Italiens. Scrisse La fille du régiment, che debuttò all'Opéra-Comique nel febbraio del 1840, e preparò una versione francese del Poliuto, intitolata Les martyrs.
L'anno seguente scrisse La favorita, riciclando pagine di un'opera mai conclusa: L'ange du Nisida. Ricevette anche l'importante nomina a cavaliere dell'Ordine di S. Silvestro da parte di papa Gregorio XVI, ma fu l'invito di Rossini a dirigere l'esecuzione dello Stabat Mater a Bologna l'avvenimento più significativo. Quindi, grazie ad una raccomandazione per Metternich vergata da Rossini stesso, Donizetti partì alla volta di Vienna, dove il 19 maggio presentò Linda di Chamounix.
Si era ormai giunti al 1843, anno di composizione del Don Pasquale. Il libretto, preparato da Ruffini sulla base del Ser Marcantonio di Anelli, fu pesantemente rimaneggiato da Donizetti, al punto che l'autore ritirò la firma: l'opera fu per lungo tempo attribuita a Michele Accursio. La firma M.A. sta invece per Maestro Anonimo. Nel frattempo si occupò della rappresentazione francese della Linda di Chamounix e terminò Maria di Rohan: furono gli ultimi momenti di grande fervore creativo, poi la malattia ebbe il sopravvento.
Dalla penna del Maestro uscirono ancora Dom Sebastien, che ottenne grande successo a Parigi, e Caterina Cornaro, che fu fischiata, con gran delusione di Donizetti, a Napoli. Poi la pazzia, provocata dalla sifilide, lo fece rinchiudere nel manicomio di Ivry, da cui uscì solo qualche mese prima della morte.
Composizioni
Opere liriche
Libretto di Anna Bolena, Collezione del maestro Francesco Paolo Frontini
Il Pigmalione (1816; 13.10.1960 Teatro Donizetti, Bergamo)
Enrico di Borgogna (14.11.1818 Teatro San Luca, Venezia)
Una follia (17.12.1818 Teatro San Luca, Venezia) (andata perduta)
Le nozze in villa (1821? Teatro Vecchio, Mantova)
Il falegname di Livonia, ossia Pietro il grande (26.12.1819 Teatro San Samuele, Venezia)
Zoraida di Granata (28.1.1822 Teatro Argentina, Roma)
La zingara (12.5.1822 Teatro Nuovo, Napoli)
La lettera anonima (29.6.1822 Teatro del Fondo, Napoli)
Chiara e Serafina, ossia I pirati (26.10.1822 Teatro alla Scala, Milano)
Alfredo il Grande (2.7.1823 Teatro San Carlo, Napoli)
Il fortunato inganno (3.9.1823 Teatro Nuovo, Napoli)
Zoraida di Granata (7.1.1824 Teatro Argentina, Roma)
L'ajo nell'imbarazzo (4.2.1824 Teatro Valle, Roma)
Emilia di Liverpool (28.7.1824 Teatro Nuovo, Napoli) (anche come L'eremitaggio di Liverpool)
Alahor in Granata (7.1.1826 Teatro Carolino, Palermo)
Don Gregorio (11.6.1826 Teatro Nuovo, Napoli)
Elvida (6.7.1826 Teatro San Carlo, Napoli)
Gabriella di Vergy (1826; 29.11.1869 Teatro San Carlo, Napoli) (anche come Gabriella)
Olivo e Pasquale (7.1.1827 Teatro Valle, Roma)
Olivo e Pasquale (1.9.1827 Teatro Nuovo, Napoli)
Otto mesi in due ore (13.5.1827 Teatro Nuovo, Napoli) (anche come Gli esiliati in Siberia)
Il borgomastro di Saardam (19.8.1827 Teatro del Fondo, Napoli)
Le convenienze ed inconvenienze teatrali (21.11.1827 Teatro Nuovo, Napoli)
L'esule di Roma, ossia Il proscritto (1.1.1828 Teatro San Carlo, Napoli)
Emilia di Liverpool (8.3.1828 Teatro Nuovo, Napoli)
Alina, regina di Golconda (12.5.1828 Teatro Carlo Felice, Genova)
Gianni di Calais (2.8.1828 Teatro del Fondo, Napoli)
Il paria (12.1.1829 Teatro San Carlo, Napoli)
Il giovedì grasso (26.2.1829? Teatro del Fondo, Napoli) (come Il nuovo Pourceaugnac)
Il castello di Kenilworth (6.7.1829 Teatro San Carlo, Napoli)
Alina, regina di Golconda (10.10.1829 Teatro Valle, Roma)
I pazzi per progetto (6.2.1830 Teatro San Carlo, Napoli)
Il diluvio universale (28.2.1830 Teatro San Carlo, Napoli)
Imelda de' Lambertazzi (5.9.1830 Teatro San Carlo, Napoli)
Anna Bolena (26.12.1830 Teatro Carcano, Milano)
Le convenienze ed inconvenienze teatrali (20.4.1831 Teatro Canobbiana, Milano)
Gianni di Parigi (1831; 10.9.1839 Teatro alla Scala Milano)
Francesca di Foix (30.5.1831 Teatro San Carlo, Napoli)
La romanziera e l'uomo nero (18.6.1831 Teatro del Fondo, Napoli) (libretto andato perduto)
Fausta (12.1.1832 Teatro San Carlo, Napoli)
Ugo, Conte di Parigi (13.3.1832 Teatro alla Scala, Milano)
L'elisir d'amore (12.5.1832 Teatro Canobbiana, Milano)
Sancia di Castiglia (4.11.1832 Teatro San Carlo, Napoli)
Il furioso all'isola di San Domingo (2.1.1833 Teatro Valle, Roma)
Otto mesi in due ore (1833, Livorno)
Parisina d'Este (17.3.1833 Teatro della Pergola, Firenze)
Torquato Tasso (9.9.1833 Teatro Valle, Roma)
Lucrezia Borgia (26.12.1833 Teatro alla Scala, Milano)
Il diluvio universale (17.1.1834 Teatro Carlo Felice, Genova)
Rosmonda d'Inghilterra (27.2.1834 Teatro della Pergola, Firenze)
Maria Stuarda (18.10.1834 Teatro San Carlo, Naples) (Buondelmonte)
Gemma di Vergy (26.10.1834 Teatro alla Scala, Milano)
Maria Stuarda (30.12.1835 Teatro alla Scala, Milano)
Marin Faliero (12.3.1835 Théâtre-Italien, Parigi)
Lucia di Lammermoor (26.9.1835 Teatro San Carlo, Napoli)
Belisario (4.2.1836 Teatro La Fenice, Venezia)
Il campanello (1.6.1836 Teatro Nuovo, Napoli)
Betly, o La capanna svizzera (21.8.1836 Teatro Nuovo, Napoli)
L'assedio di Calais (19.11.1836 Teatro San Carlo, Napoli)
Pia de' Tolomei (18.2.1837 Teatro Apollo, Venezia)
Pia de' Tolomei (31.7.1837, Sinigaglia)
Betly ((?) 29.9.1837 Teatro del Fondo, Napoli)
Roberto Devereux (28.10.1837 Teatro San Carlo, Napoli)
Maria de Rudenz (30.1.1838 Teatro La Fenice, Venezia)
Gabriella di Vergy (1838); agosto 1978 Londra)
Poliuto (1838; 30.11.1848 Teatro San Carlo, Napoli)
Pia de' Tolomei (30.9.1838 Teatro San Carlo, Napoli)
Lucie de Lammermoor (6.8.1839 Théâtre de la Rennaisance, Parigi)
Le duc d'Albe (1839, incompiuta; 22.3.1882 Teatro Apollo, Roma, come Il duca d'Alba)
Lucrezia Borgia (11.1.1840 Teatro alla Scala, Milano)
Poliuto (10.4.1840 Opéra, Paris) (come Les martyrs)
La Fille du régiment (11.2.1840 Opéra-Comique, Parigi)
L'ange de Nisida (1839; incompiuta)
Lucrezia Borgia (31.10.1840 Théâtre-Italien, Parigi)
La Favorite (2.12.1840 Opéra, Parigi)
Adelia (11.2.1841 Teatro Apollo, Roma)
Rita, ou Le mari battu (1841; 7.5.1860 Opéra-Comique, Paris) (Deux hommes et une femme)
Maria Padilla (26.12.1841 Teatro alla Scala, Milano)
Linda di Chamounix (19.5.1842 Kärntnertortheater, Vienna)
Linda di Chamounix (17.11.1842 Théâtre-Italien, Parigi)
Caterina Cornaro (18.1.1844 Teatro San Carlo, Napoli)
Don Pasquale (3.1.1843 Théâtre-Italien, Parigi)
Maria di Rohan (5.6.1843 Kärntnertortheater, Vienna)
Dom Sébastien (13.11.1843 Opéra, Parigi)
Dom Sébastien (6.2.1845 Kärntnertortheater, Vienna)
Note
^ Vedi: Di-arezzo.it
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