Fabio Capello (64)
Informazioni di base:
Fabio Capello in Rete:
Biografia:
(estratta da Wikipedia)Fabio Capello (San Canzian d'Isonzo, 18 giugno 1946) è un allenatore di calcio e ex calciatore italiano, attuale commissario tecnico della Nazionale inglese.
Carriera
Calciatore
Capello da calciatore
Nipote d'arte (suo zio materno è Mario Tortul, mezzala di Sampdoria, Triestina, Padova e Nazionale negli anni cinquanta e sessanta), Fabio Capello esordisce nel 1964, a diciotto anni, nella SPAL, scoperto da Paolo Mazza che lo porta a Ferrara ancora ragazzino prelevandolo dalla squadra locale del Pieris. Nel 1967 viene acquistato dalla Roma, con la quale due stagioni dopo conquista il primo trofeo, la Coppa Italia. In quella stagione l'allenatore è Helenio Herrera, da molti considerato il vero mentore di Capello, in grado di plasmarne le doti che ne fanno oggi un allenatore vincente.
La società capitolina lo cede quindi alla Juventus, squadra in cui inizia a vincere con regolarità (tre scudetti, nel '72, '73 e '75) e diviene una presenza fissa della nazionale italiana della prima metà degli anni '70, totalizzando trentadue presenze e otto reti. Tra le sue numerose performances di valore, spicca negli annali il gol segnato il 14 novembre del 1973 grazie al quale l'Italia vinse per la prima volta nella sua storia in casa dell'Inghilterra, a Wembley, considerata allora la "tana" inespugnabile del calcio d'oltremanica.
Nel 1976 lascia la Juventus per il Milan, dove chiude la carriera da calciatore nel 1980 dopo aver vinto una Coppa Italia nel 1977 ed uno scudetto, nel 1979.
Allenatore
Già pluridecorato come calciatore, Fabio Capello ha raccolto se possibile ancora di più come allenatore, portando al successo società blasonate come il Milan, il Real Madrid, la Roma e la Juventus. Secondo il parere unanime degli appassionati, il marchio di fabbrica delle sue squadre è l'organizzazione tattica, unita ad una concretezza estrema.
Capello è uno dei tecnici più preparati e vincenti di sempre, capace di vincere lo scudetto con tutte le squadre che ha allenato, pur alimentando polemiche con alcuni dei giocatori più rappresentativi, come ad esempio Roberto Baggio al Milan, Davor Suker a Madrid, Vincenzo Montella a Roma e Alessandro Del Piero alla Juventus.
Milan
Inizia nel Milan nella stagione 1986/1987, guidando la squadra durante le ultime 6 partite della stagione. In quell'occasione sostituisce l'esonerato Nils Liedholm e garantisce la qualificazione in Coppa UEFA ai rossoneri dopo un vittorioso spareggio contro la Sampdoria. Segue poi un lungo intervallo durante il quale occupa una poltrona da dirigente presso la società rossonera.
Capello abbandona nuovamente la scrivania in favore del campo quando il Milan ha necessità di sostituire Arrigo Sacchi, chiamato a dirigere la nazionale azzurra. Accolto da un'iniziale perplessità per la sua scarsa esperienza in panchina ed etichettato frettolosamente come uno yesman dei vertici societari, Capello inaugura uno dei più prolifici cicli di vittorie della sponda rossonera di Milano. Fra il 1991 e il 1996, infatti, il Milan allenato dal tenace friulano è capace di centrare quattro scudetti di cui tre consecutivi (1992, '93, '94 e '96) e una Champions League (nel 1993-'94) e altre due finali perse della massima competizione continentale per club nel 1993 e nel 1995, stabilendo numerosi primati, tra cui il massimo numero di risultati utili consecutivi in Serie A (58 partite senza sconfitte).
Real Madrid
Sulla scorta dei suoi rutilanti successi, Capello è conteso da numerose squadre europee: accetta la corte della più ricca e blasonata delle sue pretendenti, e sbarca al Real Madrid. Nella capitale spagnola il suo stile pragmatico ed il suo gioco efficace gli valgono molte antipatie nella stampa e nel tifo spagnoli, di solito pretenziosi per quanto riguarda l'estetica del gioco. Capello però si impone vincendo subito la Liga e gli iberici gli conferiscono il pomposo soprannome di "Don Fabio". Durante il suo soggiorno presso le merengues Capello scopre e consacra il talento di Raúl e sancisce di fatto la fine della carriera di Butragueño.
Milan: secondo periodo
Nel 1997 torna in rossonero, durante un periodo nero per la società di Via Turati. Si tratta di un'esperienza sfortunata, conclusasi con un decimo posto in campionato e con la sconfitta nella finale di Coppa Italia. Sembra sia stato lui a far cedere alla società il mediano Edgar Davids alla Juventus, nella quale l'olandese sarà autore di ottime prestazioni. Riguardo alla vicenda Davids la situazione è così articolata: dati i pessimi rapporti tra il giocatore e la società, Capello suggerì al Milan di venderlo ad una squadra estera e non ad un' italiana, altrimenti l'avrebbe poi incontrato in campionato come avversario. Tutti sanno come andò a finire.
Roma
Quindi, dopo un anno da commentatore sportivo per la Rai, dalla stagione 1999/2000 passa ad allenare la Roma, che conduce alla conquista del terzo tricolore della storia giallorossa e di ben 2 secondi posti. Nella Capitale Capello ha dei contrasti con l'attaccante Vincenzo Montella, reo di schierare il bomber col contagocce. Il tecnico si lascia in malomodo con la società giallorossa, venendo bollato come traditore dai tifosi una volta venuti a sapere del suo accordo con la Juventus, dopo che aveva dichiarato, durante una conferenza stampa, che mai avrebbe allenato i bianconeri.
Juventus
Successivamente, seguendo lo stesso itinerario che aveva percorso da giocatore, passa dalla Roma alla Juventus. Nel 2005, alla prima stagione sulla panchina bianconera, vince lo scudetto e si ripete l'anno successivo. Qui Capello valorizza l'asso svedese Zlatan Ibrahimovic (già seguito dal tecnico quand'era alla Roma) e crea un rapporto conflittuale col capitano della squadra Del Piero, facendolo giocare poco o sostituendolo ad ogni partita (come con Roberto Baggio nel Milan): la stampa paragonerà la loro rivalità a quella che c'era tra Agamennone (Capello) e Achille (Del Piero) durante la guerra di Troia.
Real Madrid: secondo periodo
Ed è proprio mentre questo scandalo è ancora in corso, il 4 luglio 2006, che Capello dà le dimissioni da allenatore della Juventus, e subito dopo sigla un contratto col Real Madrid, con cui si lega, almeno in teoria, fino al 2009. Confermando per l'ennesima volta la sua fama di vincente, Capello gestisce con intelligenza una situazione societaria e di spogliatoio assai complessa e, dopo feroci contestazioni iniziali da parte di tifosi e stampa che lamentavano la qualità scadente del gioco madridista, vince il campionato spagnolo 2006/07 in volata sugli eterni rivali del Barça. Questo però non gli basta per mantenere la fiducia della dirigenza e così viene licenziato dal presidente Calderón a stagione conclusa. Durante la sua permanenza nella squadra, Capello metterà fuori squadra fuoriclasse come Ronaldo, David Beckham e Antonio Cassano, colpevoli secondo lui di scarso impegno.
Inghilterra
Nel 2007 ha svolto per Rai Sport, la testata sportiva della televisione pubblica, il ruolo di opinionista e commentatore televisivo.
A seguito della mancata qualificazione inglese agli Europei del 2008, il 14 dicembre 2007 la FA annuncia l'ingaggio di Fabio Capello come nuovo commissario tecnico della nazionale inglese. Il giorno successivo il tecnico friulano firma un contratto di quattro anni e mezzo per la cifra di circa 5,5 milioni di euro a stagione. La FA gli concede carta bianca per quanto riguarda la scelta degli assistenti: Italo Galbiati è l'allenatore in seconda, Franco Tancredi il preparatore dei portieri, Massimo Neri il preparatore atletico, Franco Baldini (con Capello già alla Roma e al Real) il general manager. Esordisce sulla panchina inglese il 6 febbraio 2008 nell'amichevole contro la Svizzera a Wembley terminata 2-1 per la compagine britannica (gol di Jenas e Wright-Phillips). Un mese più tardi perderà la seconda amichevole contro la Francia per 1-0 e inizieranno le polemiche con la stampa inglese; in seguito, vincerà le altre due amichevoli con gli Stati Uniti 2-0 e con il Trinidad & Tobago 3-0, procedendo la sua marcia verso le qualificazioni dei Mondiali Sudafricani del 2010, che hanno inizio in settembre.
Nella prima partita ufficiale della gestione di don Fabio, l'Inghilterra ottiene una poco convincente vittoria contro Andorra. Nel match successivo, la squadra si rifà vincendo per 4-1 in trasferta contro la Nazionale croata. Una vittoria straordinaria, che sa di rivincita per gli inglesi, dato che proprio la Croazia li aveva battuti qualche mese prima, escludendoli da Euro 2008.
L'inchiesta della procura di Torino
Il 16 gennaio 2008 Fabio Capello è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Torino per presunta frode fiscale.
Cronologia presenze e reti in Nazionale
Cronologia completa delle presenze e delle reti in Nazionale - Italia
Palmarès
Calciatore
Coppa Italia: 2
Roma: 1968/1969
Milan: 1976/1977
Campionato italiano: 4
Juventus: 1971/1972, 1972/1973, 1974/1975
Milan: 1978/1979
Allenatore
Competizioni nazionali
Campionato italiano: 5
Milan: 1991/1992, 1992/1993, 1993/1994, 1995/1996
Roma: 2000/2001
Supercoppa italiana: 4
Milan: 1992, 1993, 1994
Roma: 2001
Campionato spagnolo: 2
Real Madrid: 1996/1997, 2006/2007
Competizioni internazionali
Champions League: 1
Milan: 1993/1994
Supercoppa UEFA: 1
Milan: 1994
Individuale
Oscar del calcio AIC: 1
Migliore allenatore: 2005
Note
^ Euro 2008 - Hi, I'm Mr Capello! - Yahoo Italia Sport, 18 dicembre 2007
^ Capello indagato per frode fiscale. Redditi non dichiarati per dieci milioni - repubblica.it
Collegamenti esterni
Intervista con "La Gazzetta dello Sport", 23 marzo 2006 (parla di doping, religione, politica, il sogno di allenare l'Inghilterra
Intervista con "La Gazzetta dello Sport", 19 de junio 2007 (il giorno dopo aver vinto La Liga con il Real Madrid)
Capello contro Moratti e Arrigo Sacchi. La Gazzetta dello Sport, 21 junio 2007
Profile, TheFA.com (The Official site of the England team)
Video: Capello's first interview in english, (BBC.com)
Spot della FA in favore degli arbitri, partecipazione speciale di Fabio Capello, (BBC.com)
Video: Fabio Capello fa il punto sulla sua esperienza come c.t dell'Inghilterra dopo quasi un anno, TheFA.com
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